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PYD: L’attore principale della crisi siriana è la Turchia

La Turchia silura una soluzione politica per la Siria e persegue misure per mantenere la sua politica di occupazione, dichiara il PYD. Il partito chiede azione immediata contro la politica di insediamento di Ankara e il ritiro della Turchia dalla Siria.

Il PYD (Partiya Yekîtiya Demokratîk: Partito per un’Unione Democratica) si è pronunciato sugli attacchi invasivi della Turchia in Siria del nord e dell’est, crimini e violazioni dei diritti umani delle truppe turche e dei lor alleati jihadisti nelle zone occupate, nonché sui tentativi di ricatto di Recep Tayyip Erdogan e la collegata strumentalizzazione di profughi da parte del governo turco. Nella dichiarazione scritta, il PYD descrive la Turchia come attore principale della crisi che in Siria perdura da nove anni.

La Turchia in Siria persevera nella continuazione della sua politica fascista, così il PYD. „Per questa ragione silura possibilità di una soluzione della crisi e persegue misure per mantenere in piedi la sua politica di occupazione nella regione.“ Finora il regime di Ankara ricorrendo all’aiuto di organizzazioni terroristiche come il ‚Fronte Al-Nusra‘ e il cosiddetto IS (Stato Islamico) avrebbe cercato di mettere in pratica i suoi scopi in Siria. „Quando questi piani sono falliti, la Turchia ha portato in campo direttamente il suo esercito e le sue armi tecnologicamente avanzate e ha iniziato una guerra contro la Siria.“

Veränderung der Demografie im Grenzgebiet zu Gunsten der Türkei

Il PYD nella sua dichiarazione espone inoltre che la Turchia fa politica sulle spalle di profughi per avvicinarsi al suo obiettivo di un cambiamento demografico a lungo termine della Siria del nord, lontano da una regione multietnica e multireligiosa, verso una regione a dominio musulmano-sunnita sotto il controllo della Turchia e con i suoi alleati jihadisti.

„Lo Stato turco abusa dei profughi come strumento di pressione e ripropone di nuovo la sua cosiddetta ‚zona di sicurezza‘. Questo comportamento calcolato mira unicamente all’espulsione forzata dei popoli curdo, arabo, assiro-arameo e armeno dalla Siria del nord – popoli che hanno dovuto subire massacri delle proprie comunità da parte della Turchia e che non tollerano una presenza turca nella loro terra di origine. Si vogliono mettere i popoli uno contro l’altro. Inoltre il regime di Erdogan continua a insediare milizie jihadiste alleate con la Turchia, in prevalenza quelle provenienti dall’Asia centrale, in una striscia lunga 120 chilometri e profonda 30 chilometri di territorio siriano lungo il confine. Erdogan rende migranti e profughi una massa negoziale in un braccio di ferro tra il suo Paese e l’Europa.“

Minacce da parte della nuovagenerazione di jihadisti

Nella dichiarazione il PYD sottolinea che la politica della Turchia nei territori da lei occupati in Siria del nord, viene attuata con l’approvazione di fatto delle istituzioni e organizzazioni internazionali. Inoltre si afferma: „Lo Stato turco fornisce gli aiuti ricevuto per l’assistenza a profughi ai suoi alleati nelle zone di occupazione della Siria del nord. Con il pretesto di trasmettere istruzione, lo Stato turco lì instaura il suo sistema scolastico nel quale personale docente selezionato impartisce lezioni di lingua e cultura turca e ideologia jihadista. Nel contesto delle aspirazioni di ridare vita all’Impero Ottomano, viene istruita una nuova generazione di jihadisti.“

Fine dei crimini turchi in Siria

La presa di posizione del PYD si conclude con il seguente appello: „Come assemblea generale del Partito per un’Unione Democratica, facciamo appello al nostro popolo di restare legato alla sua cultura. Deve essere consapevole della sporca politica dello Stato turco. Chiediamo alle istituzioni internazionali e alle organizzazioni per diritti umani e a tutte le aree democratiche di stare al fianco dei popoli della Siria del nord e dell’est. Devono essere usati mezzi per porre un freno a crimini della Turchia contro le persone di questa regione. Secondo il diritto internazionale, questi reati sono da considerare crimini contro l’umanità. L’occupazione turca deve finire immediatamente.”

Fonte: ANF

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