Rassegna Stampa

Appello disperato

Sostenitori del gruppo turco di sinistra Grup Yorum parlano di pesanti torture. Sostenitori del gruppo musicale turco di sinistra Grup Yorum muovono accuse di tortura contro lo Stato turco. Il membro della band in carcere Mustafa Kocak nel contesto dell’alimentazione forzata sarebbe stato gravemente maltrattato, ha detto martedì a jW la portavoce del comitato Colonia per la solidarietà con il gruppo i cui musicisti in parte sono in sciopero della fame fino alla morte da oltre 270 giorni per protestare contro le condizioni di carcerazione e altre rappresaglie contro artisti politici. Kocak, che secondo quanto affermato dal comitato è stato condannato all’ergastolo per una falsa accusa di aver procurato armi al »Fronte di Liberazione Popolare Rivoluzionario« (DHKP-C) si è unito all’azione di sciopero della fame. Grazie a preparati a base di vitamina B sarebbero in grado di pensare lucidamente, ma ridotti pelle e ossa. Foto di pochi giorni fa circolano su Twitter sotto »#FreeGrupYorum« e sulla pagina Facebook »Anadolu Newsblog«.

Mustafa Kocak ha 73 punture di ago e vene scoppiate sul corpo dopo che per cinque giorni si è disperatamente opposto a una flebo. Si sarebbe arrivati anche a violenza di genere con un manganello. Inoltre per l’alimentazione forzata sarebbe stato legato con catene. Tutto questo è stato riferito dalla sua avvocata dopo una vista il 17 marzo, dopo che Kocak è stato trasferito nell’ospedale di Izmir dal carcere di Sakran. Solo una settimana dopo la visita dell’avvocata sarebbe stata resa possibile una visita medica – il risultato è ancora atteso.

Altri membri di Grup-Yorum secondo quando dichiarato dal comitato si trovano in terapia intensiva nell’ospedale di Ümraniye. Anche Helin Bölek e Ibrahim Gökcek partecipano allo sciopero della fame fino alla morte al quale vogliono mettere fine solo se verrà data risposta alle loro richieste – chiedono la revoca del divieto di concerti, l’annullamento delle liste dei ricercati nelle quali si trovano altri componenti della band e »la fine delle continue aggressioni di polizia e devastazioni nel loro centro culturale, la fine dei processi arbitrari e la liberazione dei membri del gruppo in carcere«, ha dichiarato il comitato di solidarietà la scorsa settimana. Lo Stato turco evidentemente punta al fatto che la protesta disperata si concluda in futuro prossimo con la morte.

Il comitato di solidarietà quindi fa appello all’opinione pubblica democratica negli Stati europei e in Germania perché mettano su Internet video-messaggi di solidarietà con il gruppo.

Chiedono inoltre di scrivere e chiamare in massa istituzioni e ambasciate turche all’estero. I relativi indirizzi si trovano sulla suddetta pagina Facebook nel blog freegrupyorum.wordpress.com. (jW)

da junge Welt

https://www.jungewelt.de/artikel/375170.zwangsern%C3%A4hrt-und-misshandelt-verzweifelter-appell.html

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