Nel carcere di massima sicurezza di Rize sul Mar Nero 26 detenuti in una cella comune mostrano sintomi in parte gravi di infezione da coronavirus. Ma all’ordine del giorno al posto di misure per la tutela della salute c’è la conta.
Il numero di persone contagiate dal coronavirus in Turchia continua a salire rapidamente. (…)
Anche nelle carceri turche si diffonde il virus responsabile della nuova patologia polmonare. Secondo dati ufficiali, finora sono contagiati solo 17 detenuti, tre avrebbero perso la vita. Il numero effettivo tuttavia dovrebbe essere molto più elevato. Lo fanno notare con frequenza sempre maggiore le associazioni per i diritti umani.
L’agenzia stampa Mezopotamya (MA) ora con riferimento a famigliari, fa sapere che oltre due dozzine di prigionieri politici nel carcere di tipo L nella città di Rize sul Mar Nero mostrano sintomi in parte gravi di contagio. Secondo quanto riferito dal prigioniero Umut Savaş Koçyiğit i prigionieri colpiti sarebbero addirittura tutti i 26 che si trovano nella cella. I prigionieri lamentano tosse con perdite di sangue, febbre, raffreddore e brividi. Alcuni dei prigionieri mostrerebbero i sintomi da una settimana, altri solo da pochi giorni. Un prigioniero sarebbe stato portato nell’infermeria del carcere, ma sarebbe stato riportato in cella senza misure per la tutela della sua salute. „Gli è stato detto che ha un leggero raffreddore. Noi non sappiamo cosa ci succede. Per giunta la cella viene assaltata ogni giorno da diversi guardiani che ci costringono alla conta per l’appello militare“, così MA cita le informazioni date telefonicamente da Koçyiğit a suo padre.
Fonte: MA/ANF