Nel 297° giorno di sciopero della fame il prigioniero politico Mustafa Koçak è morto nella notte di giovedì nel carcere di T 2 a Şakran presso Izmir. Il 28enne rifiutava di assumere cibo dal 3 luglio perché chiedeva un giusto processo.
Mustafa Koçak era stato condannato l’11 luglio 2018 da un tribunale di Istanbul a un ergastolo duro più 39 anni di privazione della libertà perché come presunto membro del „Fronte Rivoluzionario di Liberazione del Popolo” (DHKP-C) avrebbe procurato armi per una un sequestro nel palazzo della giustizia di Istanbul. Contro di lui non c’erano prove, solo la dichiarazione di un delatore costituiva la base per la sentenza. Le contraddittorie dichiarazioni del collaboratore Berk Ercan finora hanno portato all’arresto di circa 200 persone, tra cui i componenti del gruppo musicale Grup Yorum e avvocati dell’associazione di avvocati ÇHD.
Giovedì sua sorella Ayşe Koçak dopo una telefonata con il fratello aveva lanciato un appello: „Sentiamo la sua voce una volta alla settimana per dieci minuti. Ora non possiamo più nemmeno sentirlo. Telefoniamo al carcere, ma non dicono niente né a noi né agli avvocati. Ma Mustafa è nostro fratello. Non vi lasceremo in pace. Voi volete che muoia in silenzio. Io chiedo al Ministro della Giustizia: state aspettando la sua morte? Perché non chiudete il procedimento? Non è vostro compito provvedere alla giustizia? Chi servite? Dovreste essere al servizio del diritto, della giustizia e dell’umanità. Togliete le vostre sporche mani da mio fratello, dalla mia famiglia e dalle persone. Smettete di condannare innocenti. Ora basta!“
Ibrahim Gökçek, un musicista della band Band Grup Yorum è in sciopero della fame a Istanbul da 311 giorni. Helin Bölek della sua band è morta due settimane fa nel 288° giorno di sciopero del suo fame.
Ieri il prigioniero politico Mustafa Koçak aIstanbul è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio.
Al funerale di Mustafa Koçak, ridotto a pesare 30 kg, a fronte del divieto di circolazione in vigore da mercoledì in diverse città della Turchia per via della pandemia da coronavirus, hanno potuto partecipare solo i famigliari e gli amici più stretti. Prima del funerale si è svolta una cerimonia funebre della casa di preghiera e riunione alevita Cemevi nel quartiere di sinistra Gazi nella zona di Sultangazi. Tra i partecipanti anche i deputati HDP Züleyha Gülüm e Musa Piroğlu. La polizia aveva bloccato e circondato l’edificio già diverse ore prima per impedire l’accesso. Diverse persone che hanno cercato di prendere commiato da Mustafa Koçak sono state multate perché avrebbero violato le regole della crisi da coronavirus. Mentre nell’area della casa di preghiera risuonava ripetutamente lo slogan: „Mustafa Koçak è immortale“, la gente all’esterno del Cemevi rispondeva: „La rabbia delle madri soffocherà gli assassini.“ Le canzoni intonate dalla madre e dai fratelli di Koçak hanno provocato il pianto anche di coloro che fino a quel momento apparivano composti.
Dopo la cerimonia funebre, la bara di Koçak avvolta in una bandiera rossa è stata portata al cimitero di Kıraç İstiklal nel quartiere Esenyurt dove verrà sepolto secondo i rituali religiosi. Lungo il tragitto tuttavia è continuata la repressione poliziesca, il convoglio di macchine della famiglia del deceduto è stato molestato da forze di polizia turche in vetture blindate.
Fonte: ANF