Il politico curdo Halil Aksoy è in carcere da quattro anni. Prigionieri politici sono esclusi dalla riforma della legge sull’esecuzione delle pene in Turchia e nonostante il pericolo dato dal Coronavirus vengono trattenuti in carcere.
I prigionieri politici sono esclusi dalla riforma della legge sull’esecuzione delle pene in Turchia e nonostante il pericolo dato dal coronavirus vengono trattenuti nelle carceri. Uno di loro è il politico curdo Halil Aksoy. Il 72enne per via di un intervento che ha tenuto nel 2011 si trova in carcere da quattro anni, attualmente a Kandira. L’ex deputato HDP soffre di diverse patologie croniche. Come ha fatto sapere telefonicamente a sua nipote Hîvda Aksoy i farmaci che gli sono necessari gli vengono consegnati con regolare ritardo. Articoli per l’igiene non li riceve affatto, ha ricevuto l’ultima un pezzo di sapone due mesi fa.
Rispetto all’esclusione dei prigionieri politici dalle legge, Halil Aksoy ha detto a sua nipote „Il governo parte dall’idea che contro idee con delle quali non riesce a venire a capo mentalmente, può procedere solo uccidendole.“
Sulle condizioni di detenzione suo zio ha detto che in carcere non c’è prevenzione contro il coronavirus. Prigionieri malati vengono trasferiti da celle collettive in celle singole e riportati indietro dopo qualche giorno. Da circa tre mesi non vengono distribuiti giornali e riviste. Il cibo è scadente e a volte non viene distribuito affatto. Questo si è saputo anche da altre carceri. Il retroscena evidentemente è che con la riforma legislativa migliaia di detenuti sono stati rilasciati e quindi manca il personale nelle cucine, dato che lì ai prigionieri politici non è permesso lavorare.
Fonte: ANF