In occasione delle giornate di mobilitazione internazionale #riseup4rojava (18-19 luglio), il Refugio presenta il murale fotografico “Rojava Street”, creato in collaborazione col Collettivo Miranda e situato in via S.Caterina.
I volti che emergono lungo la strada sono l’immagine di tutt* coloro che, nel Nord-Est della Siria, da anni perseguono una rivoluzione confederale che lotta per la liberazione delle donne, per lo sviluppo e l’attuazione di un pensiero politico-ecologico e di un’economia cooperativa, per la creazione di una democrazia dal basso e per la costituzione di una comunità inclusiva dove tutte le etnie presenti sul territorio e tutti i culti professati possano coabitare pacificamente.
Quegli stessi volti raccontano, inoltre, i segni della violenza inumana alla quale sono sottopost* quotidianamente e indistintamente tutt* coloro che vivono in territorio curdo-siriano, così come tutt* le/i curd* che si trovano in Turchia, in Iraq e in Iran. La guerra sporca condotta dal governo turco, capeggiato dal fascista Erdogan e dal suo partito AKP, nasconde una fitta trama collaborazionista che ci vede tutt* coinvolt*. L’Italia, infatti, in qualità di membro NATO e dunque sostenitrice della guerra portata avanti dallo stato turco, continua indisturbata ad amministrare i suoi interessi commerciali con la Turchia, di cui è tra le principali fornitrici di armi e armamenti bellici.