Ciao, è notizia di oggi l’ennesima operazione repressiva lanciata dal regime di Erdogan contro il partito HDP, colpevole di aver denunciato la permeabilità del confine turco ai mercenari di ISIS e di aver preso parte alle manifestazioni popolari a sostegno della resistenza di Kobane nel 2014..(qui sotto l’articolo e link della notizia pubblicata da Rete Kurdistan).
Anche alla luce di questo, crediamo sia necessario tornare ad incontrarci per continuare le attività di sostegno al movimento curdo, sia rispondere agli appelli internazionali che ci arrivano dal movimento stesso e impostare le iniziative da portare avanti nel corso dei prossimi mesi.
Per il 9/10 ottobre il KCK, con il sostegno del PKK, ha lanciato una mobilitazione internazionale per la libertà del Presidente Ocalan, in carcere in da 21 anni e le cui condizioni di prigionia e isolamento sono sempre più difficili e tenute nascoste dal regime turco.Parlare di Ocalan vuol dire parlare TUTTO il movimento curdo di liberazione popolare, dalle città curde in Turchia, alle montagne di Qandil, fino all’esperienza di autogoverno del Rojava. Sostenere Ocalan è sostenere tutto questo, la resistenza all’occupazione, il suo progetto di emancipazione e liberazione, il movimento di solidarietà e di appoggio popolare in Turchia e nel mondo. Parlare del prigioniero Ocalan vuol dire parlare delle decine di migliaia di oppositori, turchi e curdi, rinchiusi ogni giorno nelle carceri del regime di Erdogan, che come i membri di Grup Yorum e gli Avvocati del Popolo non si arrendono e continuano a lottare anche mettendo a rischio la loro stessa vita.
Per tutto questo è importante iniziare a pianificare e organizzare iniziative in tutto il territorio, perché si continui a parlare di ciò che accade in Kurdistan e ad allargare in tutti gli ambiti il sostegno alla resistenza e alla campagna per la libertà di Ocalan e di tutt* i/le prigionier* .
Invitiamo tutte le strutture ed i singoli compagni/e a essere presenti lunedì 28 settembre alle ore 18 al Circolo di Via delle Porte Nuove
Coordinamento Toscana per il Kurdistan