A Istanbul, la piattaforma contro il femminicidio ha presentato il suo rapporto di settembre e ha presentato un elenco di misure per fermare la violenza contro le donne entro dodici mesi.
In Turchia 16 donne sono state uccise da uomini a settembre e altre 20 donne sono morte in circostanze sospette. Lo ha annunciato la “Piattaforma fermeremo il femminicidio” (Kadın Cinayetlerini Durduracağız Platformu, KCDP) in una conferenza stampa nel Centro Culturale Nazim Hikmet a Istanbul.
Fidan Ataselim segretaria generale della piattaforma ha spiegato che in dodici casi non è stato possibile determinare il contesto. Secondo Ataselim, quattro donne sono state assassinate perché volevano decidere della propria vita e, ad esempio, hanno chiesto il divorzio o hanno rifiutato una relazione.
Ataselim ha attribuito il fatto che non è stato possibile determinare la causa per dodici femminicidi al fatto che la violenza contro le donne non è resa visibile in pubblico.
La lotta contro il femminicidio e la violenza contro le donne richiede un approccio olistico, garantito dalla Convenzione di Istanbul, ha affermato e ha proseguito Fidan Ataselim: “Ci battiamo da anni in molti modi diversi per l’attuazione della Convenzione di Istanbul. Tutti i progressi e le leggi emanate sono grazie a questa lotta. La Convenzione rende il pubblico responsabile di garantire che le donne siano emancipate, protette e mantenute in vita. Stabilisce che siano emanate normative adeguate.
L’organizzazione delle donne ritiene che dodici mesi siano sufficienti per fermare il femminicidio. Fidan Ataselim ha presentato un catalogo di misure con dodici proposte e ha dichiarato: “Se una di queste misure fosse attuata ogni mese, almeno una parte dei problemi sarebbe risolta”.
Le proposte della piattaforma delle donne sono le seguenti:
Deve essere applicata la legge n. 6284 per la protezione della famiglia e la prevenzione della violenza contro le donne. Se gli agenti di sicurezza non applicano la legge, dovrebbero essere convinti con le sanzioni.
Devono esserci abbastanza centri di prevenzione della violenza e rifugi per donne.
La procedura di divorzio deve essere semplificata. Se c’è stata violenza, non deve essere proposta alcuna riconciliazione.
Alle donne deve essere garantita una partecipazione equa e sicura alla vita lavorativa.
I crimini contro le donne devono essere puniti legalmente.
Le morti sospette di donne devono essere adeguatamente investigate e chiarite.
Armi individuali devono essere proibite.
I telefoni di emergenza per le donne devono essere disponibili 24 ore su 24.
La giustizia di genere deve essere inclusa nel curriculum.
Le persone con altri orientamenti sessuali e identità di genere non devono essere discriminate.
Deve essere istituito un ministero separato per le donne.
Deve essere garantito il coordinamento tra le istituzioni.
ANF