La Corte d’appello di Sine ha confermato la detenzione nei confronti dell’insegnante curda Zara Mohammadi. La durata della detenzione è stata ridotta a cinque anni. Mohammadi è co-fondatrice dell’associazione culturale Nûjîn nel Kurdistan orientale.
L’insegnante curda Zara Mohammadi, arrestata in Iran, è stata condannata a cinque anni di reclusione durante l’udienza d’appello a Sine (Sanandaj).
La 28enne era stata condannato a dieci anni di carcere da un “tribunale rivoluzionario” iraniano lo scorso luglio per “aver formato un gruppo contro la sicurezza nazionale”. Come annunciato dall’organizzazione per i diritti umani Hengaw, la pena originaria è stata ridotta a cinque anni.
Zara Mohammadi ha un master in geopolitica ed è co-fondatrice e direttrice dell’associazione culturale Nûjîn, che promuove la società civile e le iniziative di politica educativa a Sine e dintorni.
Nel maggio 2019, lei e altri due membri dell’associazione sono stati arrestati nel loro appartamento dai servizi segreti iraniani a Sine. Prima di essere arrestata, ha tenuto per due nni lezioni di curdo nei villaggi vicino a Sine.
Dopo la condanna in primo grado, oltre novanta intellettuali e accademici di diversi paesi hanno chiesto l’annullamento della sentenza in appello congiunto. Tra i firmatari il linguista americano Noam Chomsky. Hanno anche chiesto al regime iraniano di porre fine alla criminalizzazione del curdo e di tutte le altre lingue non persiane.