Kurdistan

Lettera dell’ambasciatore turco sulla cittadinanza onoraria a Öcalan del Comune di Rende

A seguito della missiva ricevuta dall’ambasciatore turco Esenli, ci preme evidenziare che nessuna volontà di appoggiare o, tanto meno, di legittimare il terrorismo si è compiuta in merito alconferimento da parte del Consiglio Comunale della città di #Rende della cittadinanza onoraria al leader Abdullah Öcalan.

Il leader del popolo kurdo, infatti, non compare in nessuno degli elenchi ufficiali con tale denominazione.  Öcalan ha sempre optato per la ricerca costante e anche unilaterale della soluzione pacifica al conflitto.

Da ventidue anni sta pagando con il carcere duro, divenuto da sedici “tortura di isolamento” riconosciuta come violazione del diritto internazionale nonché delle stesse leggi turche, la sua strenua lotta per la difesa dei diritti del suo popolo.

Non è certo un caso che la comunità occidentale riconosca al leader il merito per il coinvolgimento da parte delle milizie curde, fin dal 2013 a oggi, in prima linea nella guerra contro l’ISIS, come unica forza di terra all’interno della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.

Con il conferimento della cittadinanza onoraria a Öcalan, abbiamo voluto sottolineare il problema del processo di autodeterminazione del popolo kurdo, tema a noi storicamente ben noto dal secondo conflitto mondiale e che il nostro Paese ha affrontato e superato grazie alle lotte partigiane e al raggiungimento dei principi democratici contenuti nella nostra carta costituzionale.

I diritti civili, così come quelli della persona e delle minoranze etniche, devono essere universalmente riconosciuti e garantiti in una società di stampo democratico, pluralista, ecologista, femminista e liberale.

Di tutto questo, se lo riterrà opportuno, saremo lieti di parlarne con lei anche in un Consiglio Comunale aperto: siamo difatti abituati a discutere e non a imporre i principi di uguaglianza tra generi e di rispetto delle differenze. Siamo giunti nel terzo millennio che è l’epoca dei diritti non solo per l’Italia, ma anche per tutti gli altri paesi del mondo.

Rende è e sarà sempre dalla parte degli ultimi, a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza tra i popoli

Marcello Manna sindaco di Rende

 

 

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