La vice sindaca di Yenişehir e attivista del TJA Nevriye Çur è stata condannata a sei anni e otto mesi di carcere per aver presumibilmente commesso i crimini di “essere membro di un’organizzazione terroristica” e di essersi opposta alla legge n. 2911.
La nona udienza di Nevriye Çur, vice co-sindaca di Yenişehir e attivista del Movimento delle donne libere (TJA), che è stata processata nell’ambito dell’indagine dell’Associazione delle donne Rosa, combinando due dei suoi precedenti fascicoli, si è tenuta presso il Tribunale penale di Diyarbakır.
Nevriye, che è stata processata senza essere sottoposta ad arresto ed il suo avvocato Şeyhmus Bayhan erano presenti all’udienza.
L’accusa ha chiesto la condannata
L’accusa ha affermato che Nevriye ha partecipato alla manifestazione tenutasi presso la sede provinciale di HDP, che le registrazioni ottenute, la continuità, la diversità e l’intensità delle sue iniziative e le sue azioni hanno raggiunto il livello di membro di un’organizzazione e che ha commesso il reato di ”essere membro di un’organizzazione terroristica”. L’accusa ha chiesto la sua condanna.
Nevriye ha chiesto la sua assoluzione dichiarando di non essere d’accordo con l’accusa, di non accettare le dichiarazioni segrete dei testimoni e di non essere membro dell’organizzazione.
Le iniziative dell’8 marzo non dovrebbero essere un crimine
L’avvocato Şeyhmus Bayhan ha affermato di non essere d’accordo con l’opinione, che la sua assistita è un membro di HDP ed era molto normale per lei partecipare alle iniziative pubbliche come candidata. Şeyhmus ha chiesto l’assoluzione dichiarando: ” L’assistita non può essere accusata di un crimine su questa materia. Ha partecipato ad alcune condoglianze per il suo essere un politico. Indipendentemente per chi siano le condoglianze nella regione, le condoglianze sono dovute.
Le iniziative dell’8 marzo e del 25 novembre non dovrebbero costituire reato. Nella sentenza non è stato specificato per quale azione, attività e atto è stata chiesta la condanna.”