Rassegna Stampa

In viaggio da Atene a Napoli: «Libertà per Öcalan» e pace in Kurdistan

Nell’ambito della campagna “Il momento è adesso – libertà per Abdulla Öcalan”, dinamopress si imbarca con una delegazione che navigherà da Atene a Napoli per chiedere la liberazione di Öcalan

Il 12 novembre del 1998 Abdullah Öcalan arriva a Roma per chiedere l’asilo politico. Si tratta di una tappa cruciale della sua fuga, che nel corso di quell’anno lo costringe a spostarsi tra il Kurdistan turco, la Siria e la Russia prima di arrivare in Italia nel tentativo di sfuggire alle ricerche di Ankara.

Öcalan, chiamato anche “Apo”, “zio”, è il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), che rappresenta una componente molto importante del movimento curdo: non a caso, in Turchia è considerato un’organizzazione terroristica e i suoi membri sono oggetto di una repressione molto violenta sia all’interno che all’esterno del paese.

All’arrivo di Öcalan a Roma, il governo italiano sotto la pressione della Turchia e della Nato non concede il sostegno richiesto, motivo per cui a tre mesi dal suo arrivo Apo lascia l’Italia per recarsi in Kenya dove tuttavia la sua fuga si interrompe: il 15 febbraio 1999 viene arrestato a Nairobi, nell’ambito di un’operazione congiunta dei servizi segreti di diversi paesi. Da quel momento viene estradato in Turchia, dove da 22 anni è rinchiuso in isolamento nell’isola-prigione di Imrali.

Nonostante le condizioni molto dure della sua reclusione, Abdullah Öcalan ha continuato la sua produzione teorica sul confederalismo democratico e sul movimento di liberazione del popolo curdo. La sua liberazione è tuttora al centro delle rivendicazioni di questa lotta.

Chiede proprio questo la campagna “Il momento è adesso – libertà per Abdullah Öcalan” che in questi giorni sta rilanciando una nuova iniziativa: stamattina la nave Elefthería (“libertà” in greco) salperà dal porto di Atene per navigare nel Mediterraneo centrale in direzione di Napoli. A bordo, una delegazione di giornalisti, accademici, politici e scrittori provenienti da diversi paesi europei, insieme a rappresentanti dell’HDP, del movimento delle donne e delle istituzioni del Kurdistan in Europa.

Durante i giorni di navigazione si svolgeranno incontri e seminari sul confederalismo democratico e sulla figura di Öcalan fino al 12 novembre, giornata simbolica scelta per l’arrivo in Italia: la barca attraccherà nel porto di Napoli dove sarà accolta da una manifestazione nazionale che sfilerà per tutta la città.

L’iniziativa è partita ieri con degli incontri ad Atene, dove la delegazione divisa in gruppi ha incontrato in mattinata associazioni e partiti della sinistra greca, per poi ricongiungersi alle 18 in un evento pubblico in cui si sono alternati interventi di rappresentanti della comunità curda, persone vicine a Öcalan e attivistx provenienti da diverse parti del mondo.

Dopo la conferenza, il gruppo si è recato a Lavrio, campo profughi autogestito secondo i princìpi del confederalismo democratico, dove confluiscono i curdi che arrivano in Grecia. Ad accogliere la delegazione, i colori giallo, verde e rosso delle bandiere appese su ogni parete insieme ai ritratti di Apo e le voci che si mescolano ai canti popolari in un’atmosfera di accoglienza e festa. Dopo aver parlato, ballato e cantato, oggi ci si prepara a navigare.

Dinamopress partecipa all’iniziativa e racconterà su questo sito e sui canali social lo svolgersi della campagna.

Fare informazione significa prendere posizione, non crediamo che il giornalismo sia uno strumento neutro. Sostenere la lotta del popolo curdo vuol dire stare dalla parte di chi cerca di costruire una società improntata sull’ecologismo, la liberazione delle donne e la convivenza dei popoli.

Adesso che lo stato turco sta preparando un nuovo attacco alla città di Kobane, tenere alta l’attenzione su questo tema diventa ancora più urgente. Riporteremo alcune testimonianze sulla campagna che inizia oggi in attesa di manifestare tuttə insieme venerdì a Napoli.

Tutte le immagini di Patrizia Montesanti e Sofia Cabasino.

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