Cagliari, 11 febbraio 2022 – Domani (sabato 12 febbraio) alle 10, in contemporanea con Roma, Milano e numerose altre città d’Italia e di tutta l’Europa, anche Cagliari ospiterà una manifestazione (piazza del Carmine, di fronte alla Rappresentanza del Governo italiano) per chiedere la liberazione di Abdullah Öcalan, il leader del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) che da 23 anni è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Imrali, una piccola isola della Turchia collocata nel Sud del Mar di Marmara.
Il precursore del Confederalismo Democratico e di una soluzione pacifica (politica e non violenta) del conflitto fra Stato turco e resistenza kurda, ispiratore della “Terza Via” per una convivenza pacifica di tutti i popoli del Medio Oriente, deve ancora fare i conti con l’imputazione di resistenza alla dominazione e all’oppressione degli Stati occupanti del Kurdistan, principalmente la Turchia ma
anche l’Iraq, l’Iran e la Siria.
Öcalan è uno dei tanti prigionieri e prigioniere che, per motivi politici, affollano le carceri di molti Paesi del mondo. Migliaia sono quelli incarcerati in Turchia, altrettanti quelli rinchiusi in Israele e in ogni parte del pianeta nella totale indifferenza e con la tolleranza o la complicità delle istituzioni internazionali. A loro resta la solidarietà dei popoli e delle organizzazioni internazionaliste,
consapevoli che la barbarie contro un popolo è un problema del mondo intero.
Il 15 febbraio ricorrerà l’anniversario della “cattura” e incarcerazione di Abdullah Öcalan, avvenuta grazie anche all’inerzia e alla connivenza dello Stato italiano. Nel ventitreesimo anniversario della sua prigionia è più che matura l’ora di chiederne la liberazione.
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