Turchia

Indagine avviata contro 16 persone per aver commemorato le vittime del massacro di Suruç

Le autorità turche hanno avviato un’indagine su 16 persone che sono state brutalmente detenute durante una cerimonia di commemorazione in occasione del settimo anniversario del massacro di Suruç nel distretto di Kadıköy a luglio a Istanbul.

I pubblici ministeri hanno preparato un atto d’accusa contro le 16 persone in questione e hanno affermato che esse hanno “percosso la polizia” mentre erano detenute. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Mezopotamya il 18 settembre le 16 persone sono state accusate di “resistere alla polizia per impedire di adempiere al proprio dovere”.

L’accusa è stata accettata dal 69° tribunale penale di primo grado di Istanbul e la prima udienza del caso si terrà il 25 gennaio 2023.

Il 20 luglio nel quartiere Kadıköy di Istanbul diverse persone hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione di Suruç. L’Iniziativa dei familiari di Suruç ha tenuto un comunicato stampa, esortando lo Stato ad avviare indagini contro agenti di polizia sospettati di aver trascurato i loro doveri nel fermare l’attentato suicida.

Dopo che la folla ha tentato di marciare a Kadıköy, è stata fermata dalla polizia che ha formato un blocco umano. Le immagini hanno mostrato che diversi manifestanti sono stati brutalmente detenuti. Successivamente l’ufficio del governatore di Istanbul ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che 106 manifestanti erano stati arrestati e che 16 di loro erano stati inviati all’ufficio del pubblico ministero.

Dopo aver raccolto le testimonianze dei detenuti, l’ufficio del pubblico ministero ha chiesto il rilascio di 14 persone sotto misure di controllo giudiziario, mentre ha chiesto l’arresto di due persone. Il tribunale ha emesso una decisione sugli arresti domiciliari per i due manifestanti in questione.

Il 20 luglio 2015 un attentatore suicida dell’ISIS si è fatto esplodere fuori dal Centro Culturale Amara della municialità di Suruç mentre i membri della Federazione delle associazioni dei giovani socialisti si preparavano a recarsi a Kobane, nel Rojava, per aiutare nella ricostruzione della città dopo la sua liberazione dalle forze dell’ISIS. L’attacco ha causato la morte di 33 persone.

La piattaforma Gistizia per Suruç, un gruppo di avvocati e istituzioni legali coinvolti nel caso, afferma che i funzionari del governo erano a conoscenza dell’attacco ma hanno chiuso un occhio su di esso. Chiedono un’indagine più approfondita sull’incidente tra segnalazioni di negligenza e carenze da parte di diversi membri della polizia e dei servizi di intelligence.

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