Ieri si è svolta a Losanna una manifestazione colorata, perché tante erano le bandiere curde che sventolavano e che rappresentavano i vari partiti curdi presenti in Turchia, Siria, Iraq e Iran, oltre alle bandiere del YPJ, del YPG e del Taje, e allegra perché, sotto uno stesso grido contro il trattato firmato a Losanna cento anni fa, che ha fatto del Kurdistan uno spezzatino, si sono riunite le curde e i curdi della diaspora presenti in Europa. Dalle regioni del Kurdistan si continua ad andare via per scampare prevalentemente alle persecuzioni politiche, particolarmente pressanti in Turchia, ma anche per non morire sotto i droni turchi, che bombardano persino oltre il confine nazionale, sconfinando in Siria e Iraq, o ancora per mancanza di prospettive per quelle giovani generazioni che si trovano in seria difficoltà nel poter tracciare il proprio futuro per mancanza di opportunità che, negli stati dove vivono, vengono loro spesso negate, come nel campo di Makhmour in Iraq.
A Losanna ieri le diverse generazioni di curde e curdi hanno ballato in piazza le loro danze tradizionali prima di iniziare il corteo che da Place de la Navigation è arrivato davanti a Palais de Rumine dove il 23 luglio di cento anni fa è stato firmato “Le Traité de Lausanne”, che ha soddisfatto le ambizioni turche e negato invece le aspirazioni del popolo curdo, che chiedeva un proprio stato indipendente. Il Trattato ha distribuito la popolazione curda su quattro stati: Turchia, Siria, Iraq e Iran.
Da allora sino ad oggi curdi e curde hanno subito, in ognuno di questi stati, attacchi terribili che sono andati dalla distruzione delle loro città, al gas usato da Saddam Hussein contro di loro in Iraq, alla carcerazione dei loro leaders politici, il più noto è Abdullah Ochalan, e attivisti/e, alla negazione dell’uso della loro lingua, solo per citarne alcuni.
A ricordo di quel fatto storico, il Trattato di Losanna, che tanto male ha fatto ai curdi, ieri il lungo corteo pacifico, vivace e vitale ha fatto sentire la voce del popolo curdo che non si è arreso davanti alla prepotenza dei “potenti”, dimostrandolo con i fatti in Rojava (Siria), a Shengal e Makhmour (Iraq), con la resistenza quaotidiana curda in Turchia e Iran. Al termine del corteo, sul palco che era stato allestito, si sono succeduti degli interventi e poi è stato dato spazio alla musica con un concerto di chiusura. I lavori tra i partiti curdi presenti, assente solo il PDK del Kurdistan iracheno, seguiranno ancora nei prossimi due giorni.
Anche la nostra associazione era a Losanna a sostenere la solidarietà internazionale di cui questo popolo ha bisogno. Sotto le tante bandiere che sventolavano, c’eravamo anche noi con il nostro striscione a confermare il sostegno e l’impegno che ci siamo assunti verso la causa curda.
Carla Gagliardini -Associazione Verso il Kurdistan VIK Odv