Colloquiando ieri con Artı Greek, durante l’ultima udienza del processo di Kobanê, la portavoce della Commissione per la legge e i diritti umani del Partito democratico dei popoli (HDP) Nuray Özdoğan ha criticato il caso Kobanê, che considera una forma di vendetta per la mancata conquista della città da parte dello Stato islamico (ISIS).
“Il caso Kobanê si basa su un tweet del Comitato esecutivo centrale di HDP, che aveva chiesto proteste contro gli attacchi dell’ISIS a Kobanê e l’embargo dell’AKP”, ha spiegato Nuray Özdoğan, riferendosi al rifiuto del partito al governo di aiutare la resistenza curda contro l’ISIS. “È un chiaro esempio di come un singolo tweet possa essere usato come arma in un processo politico”.
Özdoğan ha anche suggerito che il caso venga condotto secondo una tempistica in linea con i programmi elettorali e gli obiettivi politici. «Dal fascicolo sono emersi documenti scandalosi dimenticati dalla Procura», ha rivelato, sollevando interrogativi sulla correttezza del procedimento giudiziario.
Il caso Kobanê ha implicazioni significative per HDP, con i suoi leader ritenuti responsabili di tutti gli incidenti violenti avvenuti all’indomani del tweet. “Ciò include una serie di eventi in varie città, dalle finestre rotte alle statue rovesciate”, ha sottolineato Nuray.
Ha criticato il processo legale, affermando che il tribunale non ha accettato alcuna testimonianza nei tre anni del processo. Ha anche sottolineato che il tribunale non ha considerato alcuna prova a favore degli imputati e ha ignorato alcune informazioni mentre si concentrava su altre per rafforzare la causa contro di loro.
“La principale prova contro HDP è un singolo tweet”, ha ribadito Nuray, mettendo in dubbio il fondamento del caso.
“L’HDP aveva già sollecitato proteste contro la situazione a Kobanê prima che il tweet fosse pubblicato, e il governo era a conoscenza di queste proteste”. Nuray Özdoğan ha suggerito che il caso Kobanê è un processo politico, con il governo che lo usa per prendere di mira HDP. “Il caso è stato avviato poco prima di un’importante sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in merito all’ingiusta detenzione di Selahattin Demirtaş, ex leader di HDP”, ha osservato.