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Comunicato stampa 25. anno anniversario del rapimento di Abdullah Öcalan

Il 15 Febbraio 2024 segna il venticinquesimo anniversario del rapimento di Abdullah Öcalan, catturato a Nairobi, in Kenya, a compimento di un complotto internazionale iniziato il 9 Ottobre 1998 con l’inizio del suo viaggio alla ricerca di una soluzione politica alla questione curda.

Dal 15 Febbraio 1999 Abdullah Öcalan è detenuto in una cella di isolamento nell’isola-prigione di İmralı, situata nel Mar di Marmara, in cui è stato l’unico detenuto per dieci anni. Nonostante l’arrivo di altri sei detenuti il 17 novembre 2009, ha continuato a essere tenuto in isolamento per 23 ore al giorno durante la settimana e 24 ore nei fine settimana.

Dal 27 luglio 2011 a oggi, Öcalan ha potuto incontrare i suoi avvocati solo in cinque occasioni tra maggio e Agosto 2019, grazie alla pressione esercitata sul governo turco da uno sciopero della fame di massa di migliaia di curdi in tutto il mondo, inclusi moltissimi detenuti politici. L’ultimo incontro faccia a faccia è stato con il fratello il 3 marzo 2020. Dal primo giorno ad İmralı, gli è stato permesso di comunicare con i suoi parenti per telefono solo due volte. La seconda telefonata in 25 anni, avvenuta il 25 marzo 2021 è stata interrotta dopo appena due minuti. Da quel giorno di 35 mesi fa non si hanno più notizie di Öcalan e degli altri tre prigionieri in isolamento sull’isola dal 16-17 marzo 2015: Hamili Yıldırım, Ömer Hayri Konar e Veysi Aktaş.

Nonostante la palese ingiustizia del suo caso, le istituzioni competenti, che avrebbero il potere di intervenire, si sono fino ad ora ostinatamente rifiutate di agire, presumibilmente sperando che Öcalan venisse dimenticato. Ciò non è avvenuto, Abdullah Öcalan è, dopo 25 Anni di prigionia, ora più che mai un leader politico riconosciuto da migliaia di curdi, un simbolo dell’ingiustizia a cui essi sono sottoposti, nonché un filosofo le cui idee ispirano milioni di persone ben oltre i confini del Kurdistan.

Inoltre, gli unici periodi di pace nel conflitto tra curdi e Repubblica di Turchia sono stati resi possibili dalla partecipazione diretta di Öcalan ai negoziati, il che rende evidente la sua centralità nella ricerca di una soluzione politica al conflitto in corso da ormai più di quarant’anni. La liberazione di Öcalan dopo 25 anni di prigionia potrebbe portare alla fine di una guerra tra le più violente e durature dell’era moderna, il perdurare dello stato di isolamento e tortura a cui Öcalan è sottoposto rappresenta una strada senza uscita verso l’escalation.

A questo proposito, le associazioni del popolo curdo hanno lanciato nel 2023 una nuova fase della campagna permanente per la liberazione del leader curdo, intitolata: “Libertà per Abdullah Öcalan, soluzione politica per la questione curda.” Nel contesto di questa campagna, le associazioni curde hanno lanciato un appello al popolo curdo, ai suoi amici e alle persone che credono nella democrazia e nella libertà, a scendere in piazza in questo venticinquesimo anniversario per rimarcare ancora una volta la necessità che Abdullah Öcalan venga rilasciato e che gli venga permesso di prendere parte a nuovi negoziati che portino ad una soluzione politica al conflitto.

In Italia sono state convocate due manifestazioni:

•      Roma, in Largo Corrado Ricci, 17 febbraio alle ore 14:30

•      Milano, in Piazza Cairoli, 17 febbraio alle ore 15:00

 

UIKI Onlus

Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia

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