Le violazioni dei diritti umani contro civili e attivisti curdi nella regione curda dell’Iran sono proseguite nel luglio 2024. Nei suoi rapporti mensili, la Rete per i diritti umani del Kurdistan (KHRN) evidenzia casi di violazioni dei diritti umani in Kurdistan e violazioni dei diritti dei civili curdi in diverse regioni e città dell’Iran.
La rete ha pubblicato un nuovo rapporto che include tutti i casi registrati e segnalati da KHRN in tutto l’Iran attraverso le proprie fonti e meccanismi di verifica dal 1° luglio al 31 luglio.
KHRN ha osservato che l’ambiente restrittivo per le organizzazioni indipendenti per i diritti umani in Iran, insieme alle pressioni subite dagli individui sottoposti a violazioni dei diritti umani e dalle loro famiglie, rendono difficile la pubblicazione di rapporti accurati e completi. Secondo gli accertamenti da parte della rete, l’Iran ha giustiziato almeno quattro prigionieri a luglio; due per “omicidio premeditato”, uno con l’accusa di “diffondere la corruzione sulla terra” (efsad-e fel arz), e uno per accuse legate alla droga.
Femminicidi
A luglio, quattro donne sono state uccise dai loro mariti a Bojnurd, Bandar Abbas, Salmas e Sanandaj. Due delle donne sono state uccise dai mariti, una dal padre e un’altra dall’uomo che si era rifiutata di sposare.
Kolbar e commercianti
Durante questo periodo, almeno cinque kolbar sono stati uccisi e 14 feriti dagli spari delle guardie di frontiera iraniane.
Uccisioni di civili
A luglio, almeno due civili curdi sono stati uccisi dalle forze iraniane a Baneh, nella provincia del Kurdistan, e a Mahabad, nella provincia dell’Azerbaigian occidentale. Rebwar Rashidi è stato ferito a colpi di arma da fuoco dalle guardie di frontiera a Baneh il 7 luglio ed è morto il 21 luglio a causa della gravità delle ferite riportate. L’8 luglio, Ahmad Tarman, 50 anni, è stato colpito da colpi di arma da fuoco da parte delle forze dell’ordine durante un inseguimento nel quartiere Bagh-e Siseh di Mahabad.
Detenzioni e arresti
Per tutto il mese di luglio, le forze iraniane hanno arrestato almeno 32 persone, tra cui attivisti, figure religiose e membri di famiglie in cerca di giustizia.
Almeno quattro dei civili detenuti sono stati mandati nelle carceri di Sanandaj e Naqadeh per scontare pene detentive.
Condanne
Nell’ultimo mese, i tribunali iraniani hanno condannato almeno sette persone a pene che vanno da quattro mesi di reclusione con sospensione condizionale alla pena di morte.