Il pogrom del 6-7 settembre simboleggia non solo gli attacchi fisici, ma anche un processo di espropriazione e appropriazione del capitale sponsorizzato dallo Stato”, ha affermato il partito DEM. I portavoce della Commissione per i popoli e le convinzioni del partito DEM, Yüksel Mutlu e Mahfuz Güleryüz, hanno rilasciato una dichiarazione scritta in occasione dell’anniversario del pogrom del 6-7 settembre contro le comunità non turche e non musulmane.
“Il pogrom del 6-7 settembre contro i cittadini greci, armeni, assiri ed ebrei che vivevano nella nostra geografia 69 anni fa, simboleggia non solo gli attacchi fisici contro questi popoli, ma anche un processo di espropriazione e appropriazione di capitale sponsorizzato dallo Stato”, si legge nella dichiarazione di venerdì.
“Decine di persone sono state uccise nel pogrom, centinaia di donne sono state aggredite sessualmente e migliaia di cittadini hanno dovuto fuggire dal paese a causa dell’oppressione e delle minacce alla loro sicurezza”, ha affermato il Partito DEM: “Nei 69 anni trascorsi, non c’è stato alcun vero confronto con il Pogrom del 6-7 settembre, nemmeno una condanna ufficiale da parte dello Stato. Confrontarsi con questa storia non significa solo ricordare il passato, ma è anche necessario per l’instaurazione della pace e della cittadinanza paritaria in futuro. Gli autori di questi vergognosi eventi devono essere esposti e le perdite materiali e morali delle vittime devono essere risarcite. Come Partito DEM, continueremo a difendere il principio di cittadinanza paritaria insieme agli antichi popoli di questa geografia e continueremo questa lotta ostinatamente”.