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Kurdistan

Aleppo e i curdi: un equilibrio di potere in evoluzione

Amed Dicle analizza le dinamiche di potere in evoluzione ad Aleppo, evidenziando le conquiste territoriali delle forze curde a seguito al ritiro del regime siriano. Esamina le risposte strategiche della Turchia, il potenziale riorientamento della Russia e le opportunità curde in mezzo alle crescenti minacce in questa lotta regionale in evoluzione.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) ha riferito che il controllo dell’aeroporto internazionale di Aleppo e delle aree strategiche vicine è passato alle Forze democratiche siriane (SDF) e alle Unità di protezione popolare (YPG). Dopo il ritiro dell’esercito del regime siriano e della sua Quarta divisione, le forze curde si sono mosse rapidamente per colmare il vuoto di sicurezza, stabilendo il predominio sui punti critici dentro e intorno ad Aleppo.

Sulla scia degli attacchi ad Aleppo da parte di Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) e dell’Esercito nazionale siriano (SNA), le forze curde hanno risposto con le stesse modalità durante gli scontri. Le strategie difensive e offensive delle SDF, YPG e delle Unità di protezione delle donne (YPJ) hanno permesso loro di proteggere luoghi vitali, tra cui l’aeroporto, Tel Aran, Tel Hasel e Maskanah. La loro portata si è estesa ad aree come Tel Haffer e villaggi circostanti nella campagna orientale di Aleppo.

Secondo l’Osservatorio siriano, le forze curde hanno preso anche il controllo dei posti di blocco che collegano la città di Aleppo alla regione di Shahba, nonché delle posizioni strategiche nel distretto di Ashrafiyah di Aleppo. Ciò segna un cambiamento significativo nel controllo territoriale.

I calcoli della Turchia

La Turchia probabilmente considererà l’evoluzione della situazione ad Aleppo come un’opportunità per accerchiare i curdi. Tuttavia le forze curde sembrano ben preparate per tali eventualità. I ​​rapporti sul campo suggeriscono che le SDF hanno aperto corridoi per rafforzare i collegamenti interregionali, rafforzando le linee di difesa di Aleppo. Mentre questi sviluppi aumentano l’influenza curda nella regione, potrebbero anche intensificare nuove minacce e attacchi.

Il ruolo della Russia: domande e speculazioni

Un giorno prima del ritiro del regime siriano da Aleppo, Bashar al-Assad avrebbe incontrato Vladimir Putin a Mosca. Ciò solleva la domanda: la Russia si sta ritirando dalla Siria? Le speculazioni abbondano: l’incontro di Putin con Assad è stata un’opportunità per comunicare questa decisione?

Se la Russia sta effettivamente riducendo la sua presenza in Siria, ciò potrebbe essere dovuto a:

1. Un focus sul fronte ucraino

2. Una mossa strategica per indebolire la posizione dell’Iran in Siria, possibilmente in coordinamento con Israele.

Inoltre, le voci suggeriscono che Israele e gli Stati Uniti potrebbero aver sostenuto, o almeno facilitato, questo spostamento per indebolire l’Iran e Assad. Se fosse vero, ciò alluderebbe a un’intesa tacita o palese tra Turchia e Israele sulla Siria.

La strada che attende i curdi

Gli eventi in corso offrono alle forze curde l’opportunità di consolidare l’autonomia, esponendole al contempo a crescenti minacce di attacchi turchi a Tel Rifat e ad altre aree curde. La lotta ad Aleppo potrebbe benissimo essere l’inizio di una nuova fase, che rimodellerà le dinamiche di potere della regione.

Amed Dicle è nato e cresciuto a Diyarbakır, in Turchia. Ha lavorato per i media in lingua curda in Europa, tra cui Roj TV, Sterk TV e ANF. La sua carriera lo ha portato in Rojava, Siria, Iraq e molti altri paesi in tutta Europa.

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