La Siria si trova a un bivio storico. Il crollo del regime dittatoriale Ba’ath di Bashar al-Assad offre un’opportunità unica per ridefinire il futuro della nazione. Ora più che mai è urgente creare una nuova Siria, una Siria che abbracci le sue diverse identità nazionali, religiose e culturali e che promuova la democrazia, la giustizia e l’uguaglianza per tutti i suoi popoli.
Dal 2012, l’Amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale (DAANES) ha gettato le basi per questa visione di una Siria democratica. In questa regione, donne, diversi gruppi etnici e comunità religiose si sono uniti per combattere il cosiddetto Stato Islamico (ISIS) e altri gruppi jihadisti e costruire un modello di autogoverno che dia voce a tutti i suoi popoli. Nel corso di questo percorso, DAANES ha sempre sottolineato il suo impegno a essere parte integrante della Siria.
Questo modello democratico, formatosi grazie agli sforzi collettivi di curdi, arabi, armeni, assiri, turkmeni e circassi, sunniti, sciiti, alawiti, cristiani, drusi, ezidi e altri siriani, ha dovuto affrontare attacchi incessanti da parte dello Stato turco. Anche se i siriani festeggiano la liberazione dal regime di Assad, lo Stato turco sfrutta l’instabilità della nazione per colpire le regioni della DAANES. L’aggressione turca, compresi gli attacchi aerei e la mobilitazione delle milizie jihadiste per procura, rappresenta una grave minaccia per i progressi compiuti dalla DAANES, per il futuro della Siria nel suo complesso e per la sicurezza del Medio Oriente in generale.
Mentre diverse parti all’interno della Siria e nel mondo si esprimono a favore di una soluzione politica per il Paese dilaniato dalla guerra, lo Stato turco ha intensificato la sua guerra contro la DAANES perché non vuole promuovere la stabilità o la coesistenza in Siria. Subito dopo la caduta del regime Ba’ath siriano, l’esercito turco, in coordinamento con le sue milizie per procura, ha lanciato un attacco congiunto contro la città multietnica di Manbij, nel nord-est della Siria.
Una Siria veramente democratica deve sostenere i diritti delle donne, un valore centrale della DAANES. Le notizie di donne curde, tra cui membri delle Unità di protezione delle donne (YPJ), rapite da proxy sostenuti dalla Turchia nella regione di Shahba evidenziano l’urgente necessità di un’azione internazionale. Molte di queste donne sono ancora disperse, mentre i civili curdi continuano a subire rapimenti, torture e sparizioni forzate per mano delle milizie turche. Le Nazioni Unite devono indagare immediatamente su queste atrocità.
Le nostre richieste
In considerazione dei recenti sviluppi e della situazione critica in Siria, chiediamo alla comunità internazionale – comprese le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e l’Unione Europea – di intraprendere un’azione decisiva:
- Fermare l’aggressione turca: Adottare misure immediate per fermare gli attacchi militari turchi, compresi gli attacchi aerei e i bombardamenti delle forze armate turche e le azioni condotte dalle milizie per procura sostenute dalla Turchia e opporsi agli sforzi di occupazione militare turca in Siria.
- Riconoscere la DAANES: fornire un riconoscimento formale alla DAANES e garantire sia inclusa in tutte le decisioni politiche e amministrative relative al futuro della Siria. I curdi devono essere inclusi in tutti i dibattiti e le discussioni sul futuro della Siria. Le sfide che la Siria deve affrontare non possono essere affrontate senza la partecipazione della comunità curda.
- Fornire aiuti umanitari: Fornire assistenza umanitaria urgente in collaborazione con le istituzioni DAANES per rispondere alle esigenze degli sfollati.
È indispensabile che la comunità globale agisca rapidamente per sostenere la DAANES e proteggere questo modello di Siria democratica e inclusiva in questo momento cruciale
Consiglio esecutivo del KNK – 9 dicembre 2024