Uno sciopero generale è stato indetto nel Rojhilat per il 22 gennaio contro la ratifica delle condanne a morte emesse nei confronti di Werîşe Mûradî e Pexşan Ezîzî. Nel Rojhilat è stato indetto uno sciopero generale contro la conferma delle condanne a morte pronunciate contro Werîşe Mûradî e Pexşan Ezîzî. 6 partiti e strutture politiche hanno annunciato in una nota che è stato deciso uno sciopero generale per mercoledì 22 gennaio. La dichiarazione recita: “Popolo patriottico del Kurdistan. In un ambiente in cui non ci sono libertà politiche, disoccupazione, povertà, mancanza di servizi e molti altri problemi sociali, il regime iraniano invece di rispondere alle richieste del popolo, ha condannato a morte decine di prigionieri politici in Kurdistan e in tutto l’Iran. In un simile contesto devono essere adottate misure urgenti per fermare la condanna a morte data a Pakshan Azizi e a Werishe Muradi. Una di queste misure è la dichiarazione di uno sciopero generale in Kurdistan.
Gli scioperi generali come atto di disobbedienza civile sono sempre stati una tradizione nel Kurdistan orientale, specialmente durante i periodi difficili, e oggi ci troviamo di fronte a uno di quei periodi difficili. La volontà dell’opinione pubblica deve impedire un’altra tragedia e salvare le vite di persone che non hanno fatto altro che amare il popolo e lottare per la libertà e l’uguaglianza dalla pena di morte. Indubbiamente questo sciopero, che si impone in modo civile e pacifico, può ancora una volta trasmettere un messaggio all’intera società per agire e proteggersi come una rivoluzione “Jin, jyan, azadî (Donna, vita, libertà)”. Questo sciopero è anche una voce per i prigionieri politici che ogni martedì in più di 30 prigioni iraniane dicono coraggiosamente “No alla pena di morte”.
Noi, le organizzazioni e i partiti politici citati in questa dichiarazione, invitiamo tutto il popolo del Kurdistan a partecipare a uno sciopero generale in tutto il Kurdistan il 22 di questo mese (mercoledì) contro la pena di morte e contro la condanna a morte dei nostri bambini in difficoltà. Inoltre tutti i luoghi di lavoro, i mercati, le scuole devono essere chiusi e in questo modo dimostrare il potere dell’unità sociale per raggiungere obiettivi politici e umanitari. Questo passo preventivo è un’opportunità per salvare la vita delle persone. Dimostriamo ancora una volta che il Kurdistan non rimarrà in silenzio e prenderà una posizione forte contro il potere politico disumano. Lunga vita all’unità e alla solidarietà della società curda.”
I nomi dei partiti politici e delle organizzazioni che hanno firmato la dichiarazione sono i seguenti:
*Partito della libertà del Kurdistan
*Partito della vita libera del Kurdistan (PJAK)
*Comunità dei lavoratori rivoluzionari del Kurdistan-Iran
*Partito democratico del Kurdistan-Iran
*Comunità dei lavoratori del Kurdistan
*Organizzazione del Kurdistan del Partito comunista dell’Iran”