Due giornalisti curdi sono stati uccisi nel nord della Siria il mese scorso. I procuratori li hanno etichettati come “terroristi” e hanno definito la copertura degli eventi “propaganda terroristica”.
Tre giornalisti rischiano fino a otto anni di carcere per aver dato copertura all’uccisione dei giornalisti curdi Nazim Daştan e Cihan Bilgin avvenuta nel nord della Siria durante un presunto attacco con drone avvenuto il mese scorso.
Il caporedattore di Gerçek Gündem Seyhan Avşar, il caporedattore di T24 Doğan Akın e il caporedattore di T24 Candan Yıldız sono accusati di “diffusione di informazioni fuorvianti” e di “propaganda terroristica”.
L’atto d’accusa del procuratore di Istanbul sostiene che Daştan e Bilgin erano “membri di un’organizzazione terroristica” che sono stati “neutralizzati” in operazioni antiterrorismo. Secondo le accuse, segnalare le loro morti come uccisioni da parte delle forze di sicurezza costituisce un atto criminale.
L’articolo di T24, pubblicato il 20 dicembre, ha riportato una dichiarazione dell’Associazione dei giornalisti Tigri ed Eufate in merito alle morti di Daştan e Bilgin. La dichiarazione ha sottolineato che i giornalisti sono stati stati uccisi, mentre davano copertura sugli sviluppi della regione, da un attacco aereo sulla strada tra la diga di Tishrin e Sirin nella Siria settentrionale.
L’articolo, che non includeva alcun commento editoriale, citava anche una condanna del Sindacato dei lavoratori della stampa (DİSK Basın-İş) che affermava: “Condanniamo gli attacchi contro i giornalisti. I responsabili della morte di giornalisti nelle zone di conflitto in Palestina e Siria devono essere ritenuti responsabili di fronte alla legge”.
Seyhan Avşar, nei suoi post sui social media successivi all’incidente, ha espresso la sua frustrazione per la mancanza di reazione. “Da ieri ho fatto fatica a elaborare tutto questo. Due dei nostri colleghi giornalisti hanno perso la vita dopo essere stati bombardati. I politici sono in silenzio, i giornalisti sono in silenzio, le ONG sono in silenzio”, ha scritto. “Difendere i diritti di qualcuno richiede che condivida le nostre opinioni o il nostro stile di giornalismo? Secondo chi siamo ‘terroristi’?”
Nazim Daştan e Cihan Bilgin sono stati uccisi il mese scorso mentre documentavano gli scontri tra le Forze democratiche siriane (SDF) guidate dai curdi e l’Esercito nazionale siriano (SNA) sostenuto dalla Turchia nel nord della Siria.
Negli ultimi due anni diversi giornalisti curdi sono stati uccisi in attacchi di droni turchi nel nord dell’Iraq e in Siria, dove la Turchia opera contro i gruppi armati curdi. Il governo turco è rimasto in silenzio sulla maggior parte di questi casi.