Turchia

La co-sindaca di Siirt condannata al carcere per passate attività giornalistiche

Sofya Alağaş, ex dirigente di un’agenzia di stampa curda, è stata condannata in relazione ai reportage dell’agenzia. Sofya Alağaş, co-sindaca di Siirt e membro del Partito per la democrazia e l’uguaglianza dei popoli e (DEM) è stata condannata a 6 anni e 3 mesi di prigione con l’accusa di “appartenenza a un’organizzazione terroristica”, lo ha riferito l’Agenzia stampa Mesopotamia (MA).

Sofya è stata accusata di aver ricoperto il ruolo di responsabile dei notiziari presso l’agenzia di stampa filo-curda Jin News, dove il suo lavoro, compresi i servizi giornalistici pubblicati dall’agenzia, sono stati citati come prova contro di lei. I suoi avvocati hanno rappresentato Sofya durante l’udienza presso il tribunale penale di Diyarbakır. Hanno partecipato alla sessione anche rappresentanti del partito DEM, delle associazioni degli avvocati di Siirt e Diyarbakır e di organizzazioni di giornalisti, tra cui la l’Associazione dei giornalisti Tigri ed Eufrate (DFG) e l’Associazione delle donne giornaliste (MKG). È stato riferito che in aula c’era una forte presenza di poliziotti in borghese.

Interferenza politica

Durante l’udienza, il pubblico ministero ha ribadito la propria argomentazione a favore della condanna di Sofya. L’avvocato difensore Resul Temur ha affermato che il caso era motivato politicamente, in particolare dopo che lei è stata eletto co-sindaca alle elezioni amministrative del marzo 2024. Resul Temur ha sostenuto che il tribunale ha introdotto come prova un testimone segreto precedentemente non divulgato, che si è detto che non era incluso nell’atto di accusa. “Ascoltare un testimone non menzionato nell’atto di accusa viola l’articolo 172 del Codice di procedura penale. Il pubblico ministero si è affrettato a preparare la propria opinione, limitandosi a copiare le pagine 11 e 12 dell’atto di accusa. Ciò dimostra quanto frettolosamente sia stato gestito questo caso”.

Ha anche criticato le accuse relative alle pubblicazioni di Jin News, affermando che violano le leggi sulla stampa. “Su 144.605 resoconti giornalistici, solo 104 sono stati presi selettivamente per creare una narrazione di manipolazione. Ciò dimostra chiaramente un approccio punitivo”.

Libertà di stampa messa in discussione

Veysel Ok, un altro avvocato difensore e co-direttore dell’Associazione per gli studi sui media e sul diritto (MLSA) ha sostenuto che Jin News operava nell’ambito del giornalismo ed era soggetto alla legge sulla stampa, che impone un termine di prescrizione di quattro mesi per perseguire gli articoli. Il termine di prescrizione per tutti gli articoli in questione è scaduto, ha affermato.

Ha criticato il tribunale per non aver spiegato la presunta connessione tra il giornalismo di Sofya e le accuse di “appartenenza a un’organizzazione terroristica”. Ha anche notato un’incoerenza, sottolineando che mentre i media filo-governativi riportano notizie sul leader del PKK Abdullah Öcalan senza problemi, una copertura simile da parte dei media curdi è trattata come un atto criminale. Nell’ambito della difesa, Veysel Ok ha anche presentato una precedente sentenza del tribunale di Ankara che aveva stabilito che Jin News non aveva legami con alcuna organizzazione illegale.

Dopo aver ascoltato le argomentazioni, il tribunale ha condannato Sofya Alağaş in linea con l’opinione del pubblico ministero e successivamente ha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti. Dopo il verdetto gli avvocati hanno rilasciato una dichiarazione alla stampa fuori dal tribunale. Veysel Ok ha annunciato l’intenzione di appellarsi alla decisione e di perseguire tutte le vie legali.

Reagendo al verdetto, la co-presidente del partito DEM Tülay Hatimoğulları ha criticato la sentenza durante la riunione settimanale del gruppo del partito. “Questa decisione è un attacco palese alla volontà popolare e alla democrazia locale. Respingiamo questi attacchi che prendono di mira i nostri co-sindaci e minano gli sforzi per la pace”, ha affermato.

Il Contesto

Sofya Alağaş è stata arrestata per la prima volta nel giugno 2022 insieme ad altri 16 giornalisti con l’accusa di “appartenenza a un’organizzazione terroristica” a causa del suo lavoro come responsabile delle notizie di Jin News. È stata rilasciata dopo un anno di custodia sotto controllo giudiziario, con il divieto di viaggiare all’estero.

Il caso ha assunto una nuova piega dopo che Sofya Alağaş è stata eletta co-sindaca di Siirt nel marzo 2024, ricevendo il 49,64% dei voti insieme al suo compagno di elezioni Mehmet Kaysi. Dopo la sua elezione, sono state avviate altre due indagini contro di lei a Diyarbakır e Siirt con simili accuse.

Durante il processo il tribunale ha inizialmente deciso di esaminare se queste indagini fossero collegate legalmente o di fatto al caso Jin News. Tuttavia all’udienza del 9 gennaio il tribunale ha annullato la sua decisione e accelerato il processo, con il pubblico ministero che ha rapidamente presentato un parere finale che raccomandava la sua condanna. (EC/VK)

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