Il Media Center delle Forze Democratiche Siriane ha reso pubblico l’identità del giornalista Agid Roj, che sabato è stato preso di mira dai droni dell’esercito di occupazione turco mentre seguiva le attività popolari nella zona della diga di Tishreen.
“L’occupazione turca e i suoi gruppi mercenari continuano i loro attacchi terroristici sulle regioni della Siria settentrionale e orientale cercando di espandere la loro occupazione. In questo contesto, considerano l’area della diga di Tishreen un obiettivo significativo da tutti gli aspetti.
Per oltre due mesi, le nostre forze e il nostro popolo hanno dimostrato una resistenza storica, respingendo con successo tutti gli attacchi dell’occupazione. Grazie al lavoro della stampa libera, il mondo ha assistito a questa resistenza. Lo stato occupante turco ha subito una sconfitta sia sul campo di battaglia che nella sua guerra psicologica. A questo proposito, il ruolo dei giornalisti e dei professionisti dei media è stato determinante nell’esporre e contrastare questi attacchi.
Nel tentativo di nascondere la sconfitta, lo stato occupante prende di mira in modo persistente i giornalisti. Più di recente, il 15 febbraio, il giornalista Akid Roj (Shervan Seydo) è stato deliberatamente preso di mira da un attacco aereo mentre copriva le attività civili alla diga di Tishreen. Di conseguenza è caduto. Giornalisti come Nazim, Jihan e Akid sono stati gli occhi del nostro popolo e hanno svolto un ruolo importante nella sconfitta dell’occupazione. Questi attacchi alla stampa mirano a diffondere il terrore tra la gente, a incoraggiare i gruppi mercenari e a minare la fermezza delle nostre forze e del nostro popolo a Tishreen Dam. Tuttavia, nonostante questi attacchi, il nostro popolo è rimasto saldo per oltre 40 giorni. I mercenari, sopraffatti dalla paura, hanno iniziato a fuggire dal campo di battaglia e la resistenza a Tishreen Dam continua a rafforzarsi ogni giorno.
Non c’è dubbio che eroi come Akid Roj abbiano dato un contributo significativo nel portare questa resistenza all’attenzione del mondo.
Nato ad Afrin in una famiglia patriottica che ha sacrificato molti martiri e combattenti della resistenza, Akid Roj ha dedicato la sua vita alla lotta. Con lo scoppio della Rivoluzione della Siria del Nord e dell’Est nel 2012, si è unito al movimento rivoluzionario, partecipando prima alle operazioni di difesa prima di passare al campo dei media. Come giornalista impegnato, ha lavorato instancabilmente per anni come parte della stampa libera, coprendo gli sforzi della resistenza di Afrin, al-Shahba e Aleppo. Nel 2018 ha trascorso oltre due mesi al fianco dei combattenti, documentando la resistenza ad Afrin e riferendo sulle operazioni per liberare la regione dai gruppi mercenari. Per molti anni, ha anche coperto la difficile situazione dei civili sfollati ad al-Shahba. Più di recente, mentre riferiva sulle proteste civili alla diga di Tishreen, è stato deliberatamente preso di mira e ucciso.
Akid Roj era un combattente coraggioso e altruista, impegnato nella causa su tutti i fronti. Ha svolto un ruolo fondamentale nel coprire la Rivoluzione del Rojava, assicurando che la verità fosse rivelata al mondo. Ha sostenuto l’eredità del giornalismo libero con incrollabile dedizione, senza mai allontanarsi dalla ricerca della verità: questo stesso impegno lo ha reso un bersaglio dell’occupazione turca.
Mentre condanniamo i crimini in corso dell’occupazione turca, invitiamo tutte le organizzazioni e le istituzioni internazionali che difendono la libertà di stampa a rompere il silenzio di fronte a questi attacchi mirati contro i giornalisti.
Ricordiamo il nostro compagno Akid Roj con profondo rispetto e riverenza, e porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e al nostro popolo. Riaffermiamo il nostro impegno a proseguire il suo cammino, sostenendo i principi dei media liberi e lottando per la vittoria.”
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