Il documento finale della Conferenza sull’Unità curda in Rojava auspica l’unificazione delle regioni curde sotto l’egida federale siriana, come unità politica e amministrativa integrata.
La Conferenza sull’unità curda e la posizione Comune in Rojava, tenutasi sabato a Qamishlo, si è conclusa con l’adozione di un documento completo contenente numerose decisioni. Oltre 400 delegati provenienti da diverse parti del Kurdistan e della Siria hanno partecipato alla conferenza, che mirava a rafforzare l’unità curda e a stabilire posizioni politiche comuni.
Il documento, adottato all’unanimità, contiene disposizioni chiave sia sullo Stato nazionale siriano che sull’entità nazionale curda:
Primo – Nel contesto nazionale siriano:
1. La Siria è uno stato caratterizzato da una molteplicità di nazionalità, culture, religioni e sette; la sua costituzione deve garantire i diritti di tutte le componenti siriane — Arabi, Curdi, Siriaci, Assiri, Circassi, Turcomanni, Alawiti, Drusi, ezidi e Cristiani — attraverso principi sovra-costituzionali.
2. Lo stato deve impegnarsi a rispettare convenzioni e trattati internazionali, i diritti umani e il principio di cittadinanza paritaria.
3. Il sistema di governo della Siria dovrebbe essere un sistema parlamentare bicamerale, basato sul pluralismo politico, il trasferimento pacifico del potere, la separazione dei poteri e
l’inclusione di consigli regionali all’interno di un quadro di decentralizzazione.
4. La Siria deve adottare la decentralizzazione, garantendo una distribuzione equa dell’autorità e della ricchezza tra il centro e le regioni.
5. Il nome, la bandiera e l’inno nazionale dello stato dovranno riflettere la diversità nazionale e culturale della società siriana.
6. Lo stato dovrà essere neutrale verso le religioni e le credenze, garantendo la libertà di pratica religiosa e riconoscendo ufficialmente la fede ezida.
7. Adozione di un’identità nazionale unificata che rispetti le specificità della diversità.
8. Garanzia dell’uguaglianza di genere e della rappresentanza delle donne in tutte le istituzioni.
9. Protezione dei diritti dei bambini come dichiarato dagli accordi delle Nazioni Unite e di
Amnesty International, fornendo assistenza secondo le condizioni delle rispettive regioni e
tenendo conto delle esigenze in base alla natura e all’età.
10. Creazione di divisioni amministrative basate sulla densità di popolazione e sull’estensione geografica.
11. Recupero delle antichità e dei reperti siriani trafugati e trasferiti all’interno o all’esterno del paese, restituendoli ai loro luoghi d’origine.
12. Annullamento e prevenzione dei cambiamenti demografici nelle aree curde e in tutta la Siria, garantendo il ritorno sicuro degli sfollati, compresi i residenti di Serekaniye, Gire
Spi e Afrin.
13.Formazione di un’assemblea costituente sotto patrocinio internazionale, che includa rappresentanti di tutte le componenti siriane, per redigere principi democratici e formare un
governo rappresentativo di tutta la Siria con pieni poteri esecutivi.
14. Diritto di esprimersi ed essere educati nella propria lingua madre e di praticare la propria cultura come diritto di tutte le comunità.
15. Proclamazione dell’8 marzo come Giornata Nazionale delle Donne.
Secondo – Nel contesto nazionale curdo:
1. Unificazione delle aree curde in un’unità politico-amministrativa integrata all’interno di una Siria federale.
2. Riconoscimento dell’esistenza nazionale del popolo curdo in Siria come popolo autoctono, garantendo costituzionalmente i suoi diritti nazionali secondo convenzioni e trattati
internazionali, incluso il diritto di esercitare liberamente ed equamente i propri diritti politici, culturali e amministrativi.
3. Onorare i sacrifici dei martiri della rivoluzione siriana, delle Forze Democratiche Siriane (SDF), delle forze di sicurezza, dei prigionieri morti nelle carceri e dei martiri della
resistenza contro l’ISIS, sostenendo le loro famiglie e garantendo i loro diritti attraverso testi legali.
4. Riconoscere i giovani come una forza vitale nella società e garantire la loro giusta partecipazione e rappresentanza in tutte le istituzioni statali.
5. Riconoscimento costituzionale della lingua curda come lingua ufficiale accanto all’arabo e garanzia del suo insegnamento e apprendimento.
6. Creazione di centri e amministrazioni per la lingua, il patrimonio storico e la cultura curda; apertura di media center in lingua curda.
7. Garanzia della partecipazione curda alle istituzioni legislative, giudiziarie, esecutive e di sicurezza dello stato.
8. Riconoscimento del 21 marzo, Newroz, come festa nazionale ufficiale, e del 12 marzo come giornata di commemorazione della rivolta di Qamishlo.
9. Abolizione di tutte le politiche, procedure e leggi eccezionali applicate contro i curdi — come il progetto della cintura araba e le campagne di arabizzazione delle aree curde —
risarcendo i danneggiati da tali politiche discriminatorie, ripristinando lo status precedente di queste aree e annullando gli accordi segreti e pubblici che minano la sovranità siriana e
l’esistenza curda.
10. Restituzione della cittadinanza siriana ai curdi a cui era stata sottratta durante il censimento eccezionale del 1962 e risoluzione dello status dei curdi non registrati.
11. Sviluppo delle infrastrutture nelle aree curde e allocazione di una quota delle loro risorse per lo sviluppo e la ricostruzione, affrontando la marginalizzazione e il deliberato
abbandono subiti nelle fasi precedenti.
