Kobane rappresenta un baluardo di civiltà,è stata la prima grande vittoria che ha fermato l’avanzata di Isis. È stata una battaglia di resistenza,portata avanti dal popolo curdo, strada per strada, fucili contro armi pesanti.
La ricostruzione di Kobane è molto problematica: Isis nel tentativo di rendere inabitabile la città ha distrutto i servizi, dalle fogne alla rete elettrica, inoltre il Rojava formalmente è in Siria, quindi eventuali aiuti ufficiali dovrebbero passare per Damasco, nelle mani di Assad, che al momento non riconosce l’autonomia dell’area curda. Il Rojava confina con Turchia a nord e Stato Islamico a sud, dunque la sua porta con il mondo è la Turchia, che tuttavia non facilita il passaggio alle frontiere sia ai rinforzi curdi, che ai civili, che agli aiuti umanitari.
E’ partito un progetto per l’adattamento di un edificio a presidio ospedaliero. Prima di tutto chirurgia per curare i traumi dei partigiani feriti (attualmente si dovrebbero curare in Turchia ma se provassero ad entrare sarebbero subito arrestati), successivamente altri reparti per curare le patologie comuni. Il progetto è avviato, servono solo i macchinari.Ci siamo informati con l’Ufficio Informazione Kurdistan Italia per capire quale potesse essere un obbiettivo concreto, ci è stato risposto che una mancanza importante è quella di energia elettrica. Il nostro obiettivo, con questi 3000 euro sarà quindi l’acquisto di un generatore.
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