L’inizio dell’estate e della stagione calda ha portato con sé condizioni sempre più difficili per le popolazioni Yezide che continuano a vivere sul monte Sinjar da quando le selvagge bande di ISIS hanno occupato la loro patria e commesso brutali il 3 agosto 2014.
La popolazioni della comunità yezida,che davanti ai massacri ancora una volta hanno trovato rifugio sulla montagna “sacra”per la 73esima volta nella loro storia,sono determinati a non abbandonare Sinjar,nonostante tutte le sfide che devono affrontare.
Poiché le tende di nylon stanno rendendo le circostanze più dure quando il tempo diventa più caldo,la lotta per la vita continua mentre continua anche la lotta per la liberazione della loro terra dalle disumane bande che hanno preso di mira la loro esistenza.
Erzan İlyas, è uno di quelli che sta cercando di mantenere la propria vita in tende di nylon,esprime la sua insistenza a restare nella sua terra a prescindere da quanto sono difficili le condizioni,affermando:”Non importa quanto è caldo il clima.Non potrà mai essere dura come il 73°decreto”.
Ricordando quanto è stato difficile per loro il 3 agosto, İlyas dice; “Stiamo aspettando il giorno per tornare a casa. Il motivo per cui e per come possiamo sopportare queste condizioni è la speranza che abbiamo di tornare a Sinjar.”
SINJAR – NUJİYAN XELİL