Mentre le popolazioni ritornano a Kobanê dopo una grande resistenza,il governo turco impedisce agli aiuti di raggiungere Kobanê,e ciò ha un impatto negativo sulla vita dei civili in città.Il Comitato di coordinamento costituito a Suruç,nel distretto di Urfa, dalle municipalità e dalle associazioni umanitarie ha dichiarato che lo stato turco impedisce al flusso degli aiuti di raggiungere Kobanê dalla frontiera senza nessuna spiegazione,ed esercita pressioni sul comitato per dirottare i pacchetti degli aiuti verso i campi AFAD.
La popolazione di Kobanê lotta a causa dei ritardi nella consegna dei materiali di aiuto importanti in città,come acqua da bere e cibo.Più di 1000.000 persone sono tornate a Kobanê,e una squadra composta da 40 veicoli sta duramente lavorando per pulire la città da rottami e detriti.
Il Comitato di coordinamento di Kobanê chiede un aiuto di emergenza in modo che da Settembre la popolazione soprevviva e risolva di problemi degli alloggi.
Lo stato turco confisca gli aiuti internazionali
Il consulente della municipalità di Suruç Narin Gezgör ha affermato che la consegna degli aiuti viene ritardata attraverso tattiche burocratiche, e che gli attuali aiuti non sono sufficienti per rispondere ai bisogni della crescente popolazione d Kobanê.
Gezgör ha dichiarato che i tentativi di massacro sono falliti nonostante il difficile periodo che Kobanê ha vissuto.Gezgör ha sottolineato che l’importanza degli aiuti internazionali nella ricostruzione di Kobanê e ha detto che lo stato turco sta bloccando tutti i tentativi di consegna.
Gli aiuti di 14 autocarri compresi latte e alimenti per bambini attendono alla frontiera
Gezgör ha dichiarato che lo stato turco ha introdotto un nuovo regolamento per rallentare il flusso degli aiuti di 14 autocarri al confine.Questi regolamenti dirottano gli aiuti internazionali all’Agenzia dello stato turco per gli aiuti AFAD,che consentirebbe poi alla municipalità di Suruç di ricevere gli aiuti e di trasportali a Kobanê.
Tuttavia Gezgör ha affermato che AFAD non si impegna nella comunicazione scritta con la municipalità di Suruç,il che risulta nella mancata consegna degli aiuti,compresi latte,alimenti per bambini e vestiti.
I bisogni urgenti non vengono soddisfatti
Gezgör ha affermato che le infrastrutture e le reti di rifornimento idrico sono state rinnovate dopo la dichiarazione dell’autonomia a Kobanê,ma sono state successivamente distrutte durante gli attacchi di ISIS e i bombardamenti aerei.
Gli acquedotti per la distribuzione dell’acqua sono ancora occupati dalle forze di ISIS,il sistema fognario non è funzionale,e l’elettricità è quasi inesistente in città.Gezgör ha dichiarato che le persone in Kobanê hanno un disperato bisogno di cibo secco,prodotti per la pulizia,latte,vestiti per donne e bambini e scarpe.Materiali per le costruzioni come cemento,tondini,e mattoni sono anch’essi necessari per la ricostruzione di Kobanê.
Appello urgente per un corridoio umanitario.
Gezgör ha detto che quasi 100.000 persone provenienti da Kobanê continuano a vivere nelle tendopoli nei pressi di Suruç,e ha chiesto al mondo intero di mostrare sensibilità e di assicurare
l’apertura di un corridoio umanitario in città.