Testimonianze e immagini dal Sud Kurdistan (Iraq del nord) e dalla regione autogestita del Rojava (Kurdistan siriano)-Presentazione dl viaggio compiuto dal 26 settembre al 6 ottobre 2015 dall’associazione “Verso il Kurdistan”,da anni impegnata nella realizzazione di progetti umanitari e da Rete Kurdistan Italia.
Interverrà Vladimiro Lionello, medico vigevanese componente della delegazione
La delegazione ha incontrato partiti, movimenti, associazioni. È stata ricevuta dal Parlamento del Governo regionale del Kurdistan. Ha consegnato gli aiuti per completare il progetto di costruzione dell’ospedale nel Campo di Makhmour, di cui è promotrice. A Dohouk ha visitato lo sterminato campo profughi Domiz. A Kirkuk, con la protezione dei partigiani del Pkk, è arrivata sulla linea del fronte. Inoltre, due giornalisti della delegazione sono riusciti ad entrare in Rojava mentre gli altri dodici volontari sono stati arbitrariamente bloccati al posto di frontiera di Semelka dagli uomini di Massoud Barzani, presidente del Kurdistan iracheno, nell’ignavia complice della “diplomazia” italiana. I due giornalisti hanno verificato direttamente e documentato gli immensi problemi della popolazione martoriata da una guerra di aggressione che dura ormai da quattro anni, ulteriormente aggravati dall’embargo a cui è sottoposta la regione del Rojava da parte della Turchia a nord e dell’Irak a sud.
Lo stato turco e quello israeliano vogliono continuare ad impossessarsi delle risorse energetiche ed idriche della zona (da decenni sono impegnati congiuntamente nella costruzione di dighe faraoniche per bloccare e deviare i corsi dei fiumi Tigri ed Eufrate, deportando milioni di persone e provocando cambiamenti microclimatici significativi) attraverso la creazione del cosiddetto stato islamico (Daesh).
La resistenza e l’autogoverno nelle zone libere del Kurdistan hanno bloccato questi progetti, non solo sul piano militare – le unità di difesa Ypg/Ypj sono state le uniche a contrapporsi e a respingere i mercenari fascisti dell’Isis – ma attuando un vero e proprio processo rivoluzionario che si riassume in quello che viene definito“Confederalismo democratico”.
Le sue declinazioni, poggiando sulla dignità e sull’autocoscienza delle persone, riguardano: l’anticapitalismo; l’autodeterminazione delle donne contro il patriarcato, il sessismo, il maschilismo, l’oscurantismo, il fondamentalismo, il fascismo; l’egualitarismo; la democrazia partecipativa e l’autogestione insieme a tutte le popolazioni, le etnie, le religioni, le culture, le comunità e le identità regionali e del Medioriente; l’ambientalismo e l’ecologia; la lotta contro il nazionalismo, l’industrialismo e il neoliberismo per la pace, la laicità, l’economia solidale e il socialismo libertario, per l’autogoverno e l’autodifesa popolare.
Per questa rivoluzione sta combattendo il popolo kurdo che ha saputo unificare e dare voce a tutte le minoranze della regione, sotto la guida del Pkk e del loro dirigente Abdullah Öcalan, segregato nelle carceri turche dal 1999.
Per queste ragioni sono sotto l’attacco costante del regime terrorista e stragista turco di Erdogan e dei sanguinari Daesh, sostenuti e finanziati da Arabia Saudita, Qàtar, Kuwait, Emirati Arabi, Israele e, prima ancora, da Stati Uniti d’America e governi occidentali.
Perché possono costituire un esempio e tracciare un percorso di autodeterminazione per tutti i popoli del Medioriente.
La rivoluzione in Kurdistan rappresenta una grande lezione per il movimento altermondialista e anticapitalista anche in Europa e ci riguarda.
Venerdì 13 novembre 2015-ore 21
Cooperativa Portalupi- Via Ronchi 7- Frazione sforzesca – Vigevano
Collettivo culturale Rosa Luxemburg-Vigevano
Aderiscono:
– Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano
– Sezione di Vigevano dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)