Rapporto sulla situazione e le esigenze nel campo della salute nel cantone di Kobane (novembre 2015). The Kobanê Reconstruction Board-Kordînasiyona Gîştî A Nu Avakirina Kobanê
Indice
1. Premessa
2. La situazione attuale
3 I bisogni sanitari e medici più urgenti
3.1. Le condizioni e le esigenze sanitarie per tipologia di popolazione
3.2. Cure geriatriche
3.3. La salute dei ragazzi e delle ragazze
3.3.1. Le Vaccinazioni
3.3.2 La Salute Mentale
4. Chirurgia e Medicina di emergenza
5. Barriere Politiche e di sicurezza
1. Premessa
Questo rapporto aggiornato sulla situazione della salute è stato preparato nel secondo quadrimestre del 2015 in coordinamento con l’Auto Amministrazione democratica del Cantone di Kobane, il Consiglio di Ricostruzione di Kobane e il Consiglio della salute del Cantone di Kobane. Nel 2014, quando la città di Kobane subì l’attacco di Daesh (ISIS), vaste sezioni delle infrastrutture del settore sanitario sono andate distrutte. I terriristi hanno deliberatamente avuto come obiettivo e colpito con attacchi suicidi la città per causare quanti più danni possibili alle infrastrutture.
Le costruzioni in cui erano ospitati servizi essenziali hanno costituito un obiettivo particolare per i terroristi nello sforzo di causare il massimo di danni immediati ed a lungo termine alla città e alle aree circostanti. Operazioni di bombardamento suicida hanno avuto come obiettivo l’Ospedale chirurgico di Ayn Al-Arab. I bombardamenti e le bombe della coalizione e di Daesh hanno distrutto anche l’Ospedale Vienna e l’Ospedale del Popolo.
Inoltre, come parte dell’attività terroristica in corso, i terroristi hanno cercato di distruggere non solo la maggior parte dell’infrastruttura sanitaria ma anche strutture mediche, equipaggiamento e macchine specializzate, hanno distrutto e confiscato riserve di medicine sia a Kobane che nei villaggi circostanti. Come risultato di questa deliberata politica di distruzione degli ospedali durante in conflitto, il Dipartimento della Salute è stato costretto ad evacuare gli ospedali e relative residenze per creare punti medici temporanei all’interno della città, che deficitavano di stanze operatorie, medicine e macchinario medico adeguati.
I responsabili della sanità del Cantone erano costretti a trasportare, con molte difficoltà, i feriti negli ospedali posti nell citta turche vicino ai confini Molti feriti sono morti al gate del confine perché non hanno ricevuto l’intervento chirurgico necessario in tempo, come risultato delle procedure di frontiera messe in atto dalle autorità turche. I punti medici costituiti dentro Kobane sono stati soggetti ad attacchi di ISIS, incluso attacchi suicidi, che hanno portato alla distruzione dell’ospedale mobile e al ferimento dello staff medico.
La Kobané post-bellica affronta significative sfide legate alla mancanza di un adeguato materiale di cura, macchinario specializzato, laboratori e strumenti. Questo report prova a delineare alcuni delle più urgenti aree di bisogno e sottolinea gli sforzi in corso da parte del Cantone per portare avanti una estensiva ricostruzione del settore salute sotto condizioni estremamente difficili.
2. La situazione attuale
Nonostante la negligenza del regime di Assad verso il settore della salute, a Kobane la situazione della salute era in condizioni decisamente migliori prima della guerra con una larga disponibilità di un numero di servizi critici e specialistici. Comunque a partire dall’inizio dei conflitti e fino alla liberazione, la situazione si è notevolmente deteriorata, e il Cantone sta combattendo per affrontare i bisogni di una popolazione che sta ritornando.
Prima della Guerra c’erano 14 strutture ospedaliere di diverse dimensioni e capacità, che erogavano una serie di servizi per una popolazione stimata di 500.000 abitanti fra popolazione di Kobane e dei 541 villaggi circostanti. Attualmente sono in funzione due strutture ospedaliere, con maggiori funzionalità per l’ospedale militare che provvede ad interventi critici per il People’s Protection Units (YPG-YPJ) e con il più piccolo Ospedale civile Emel. Entrambe le strutture hanno capacità molto limitate per offrire una adeguata assistenza medico-sanitaria ai loro pazienti e alla più vasta comunità. Questo è particolarmente preoccupante considerando l’alto numero di rifugiati che stanno tornando in città e nei villaggi circostanti. Due altre piccole cliniche portate avanti da Médecins Sans Frontières e Heyva Sor Kurd (Mezza Luna Kurda) aiutano a gestire la situazione nel cantone, A prescindere da questi sforzi ci sono grandi limiti che richiedono un’attenzione urgente da parte della comunità internazione e delle ONG se il Cantone deve effettivamente rispondere ai bisogni legati alla salute di Kobane e dei 451 villaggi limitrofi.
Come risultato della guerra più dell’80% della popolazione del Cantone è scappato negli stati vicini, incluso Turchia ed Iraq. Parte di questa migrazione di massa ha comportato la mancanza di personale sanitario e staff specializzato. Al termine del conflitto c’èrano solo 30 dottori specialisti in diverse discipline che lavoravano collettivamente a Kobane in quel momento. Tutti i dottori e staff medico sono persone locali che sono tornati a servire la loro citta o che provengono dalla parte kurda della Turchia di là della frontiera.
A parte Médecins Sans Frontières e Heyva Sor non ci sono attualmente sanitari e medici stranieri a Kobane. In più, ci sono 4 piccoli centri sanitari che si trovano nei villaggi circostanti, con una limitatissima capacità di provvedere a un servizio per la salute caratterizzato da un approccio olistico. Queste cliniche più piccole si trovano in una situazione critica sia nel fornire alcune cure essenziali sia dal prevenire viaggi a lunga distanza dei pazienti per accedere alle cure nella città di Kobane.
La distanza maggiore che i pazienti dei villaggi circostanti devono affrontare è stata stimata in più di un ora. Si stima che 1000 pazienti al giorno con diversi bisogni di cura sono presi in carico dagli attuali ospedali e i quattro centri salute situati nel cantone. Inoltre, la guerra ha comportato significativi danneggiamenti a strutture ed equipaggiamenti. Di conseuenza, ad esempio il cantone ha perso quattro ambulanze, due delle quali a Gire Sipi (Tal Abyad).
Attualmente ci sono 4 ambulanze operative, di cui una in prestito a Gire Sipi. Ci sono altre due ambulanze ma queste non sono operative e il Cantone non ha la possibilità di rimetterle in funzione. Si stima che sono necessarie 10 ambulanze per provvedere alla gente del Cantone.
Il numero delle ambulanze è stato stimato in funzione dell’andamento del conflitto che comporta che per il personale militare è necessario un numero aumentato di veicoli di emergenza: questa stima si basa sull’aumento dei rischi nella società dovuti alla mancanza di acqua, elettricità, accesso appropriato alle cure sanitarie, misure di prevenzione, mine e mezzi esplosivi, infrastrutture distrutte così come le abitazioni e numerosi altri fattori. Heyva a Sor Kurda attualmente ricorre ad una immprovvisata ambulanza come risultato dell’urgenza della situazione.
Un’altra significativa barriera al momento è la mancanza di un accesso consistente ad una varietà di medicazioni. Le medicine attuali sono spesso procurate, a seguito di acquisto o di donazione dal Cantone di Cezire o dal sud della Turchia, ed in special modo grazie alla solidarietà delle città abitate principalmente dai kurdi. Un piccolo numero di ONG ha fornito un supporto limitato in quest’area. In altri casi, individui in viaggio nel Cantone hanno raccolto donazioni e medicine e le hanno trasportate personalmente a Kobane. Medicine di tipo generalista continuano a rappresentare un bisogno urgente.
La mancanza di infrastrutture continua ad essere un’area chiave nei bisogni, Heyva Sor a Kurd, per esempio, sta lavorando correntemente in uffici improvvisati ed ha messo su una struttura temporanea. L’ONG ha bisogno urgentemente di una struttura più adeguata ma è costretta ad operare in condizioni difficoltose. L’esigenza di provvedere ad una struttura funzionale per Heyva Sor Kurd resta una questione chiave.
Considerando la popolazione ed I bisogni del Cantone, si stima che Kobane stessa ha bisogno di almeno altre due strutture ospedaliere, con i villaggi del circondario che hanno bisogno di ulteriori Centri salute. Dal 15 settembre 2014, Daesh ha intensificato gli attacchi al Cantone usando armi pesanti, questo ha portato allo spostamento dei residenti dai villaggi alla città di Kobane. Ma la città stessa non era sicura, con la maggior parte dei rifugiati forzati a fuggire ai confini della Turchia. Migliaia di persone sono rimaste assediate al confine, ad affrontare una condizione umanitaria estrema. Molti si sono stabiliti nei campi profughi in Iraq o in Turchia per un lungo periodo di tempo. I loro spostamenti continui e costanti hanno comportato che al ritorno in città erano portatori di bisogni sanitari non trattati da lungo tempo.
Nella prima parte del 2015 Il Consiglio della Salute del Cantone di Kobane ha lanciato una chiamata per tutte le organizzazioni umanitarie specializzate nella satute per provvedere ad un supporto urgente. Molti dei bisogni espressi inizialmente devono ancora essere resi disponibili nel secondo quadrimestre del 2015.
I bisogni sanitari e medici più urgenti
-Ambulanze
-Scanner CT
-Macchine per dialisi renale
-Maccchine a raggi X
-Medicina
-Macchine ad ultrasuoni
-Tomografia
-Macchine per catetere
-Medicina Geriatrica
-Incubatrici neonatali
-Macchine ECHO
-Sedie dentali
-Unità di Terapia Intensiva
-Laboratorio Macchine e attrezzi
-Misuratori di pressione
-Farmaci per infezione del tratto urinario
-Strumenti chirurgici
-Medicina Generale
-Macchine e medicine per anestesia
-Farmaci per il trattamento del cancro
-Farmaci per il trattamento dell’epatie
-Macchine per la ventilazione
-Endoscopia
-Antibiotici
-Formula bambini
-Farmaci per bambini come farmaci per la tosse e vitamine
-Acido folico per donne incinte
-Medicine giornaliere.
3. Le condizioni e le esigenze sanitarie per tipologia di popolazione
3.1. La salute delle donne
La salute delle donne resta un’importante area di preoccupazione all’interno del Cantone. La salute delle donne all’interno di comunità danneggiate dalla guerra è spesso un argomento negletto. Spesso problemi culturali e questioni legate a specifici problemi della salute femminile riducono o impediscono alle donne dall’accesso alle cure sanitarie. La combinazione di spostamenti forzati, povertà e preoccupazione per il benessere di tutti i componenti della famiglia giocano un ruolo nel ridurre l’accesso delle donne alle cure sanitarie. Per molte donne le cure prenatali, relative al parto e post-nascita restano una criticità chiave chiave nel Cantone. Attualmente ci sono 5 ginecologi a Kobane che provvedono al supporto medico per le donne di Kobane.
I bisogni urgenti in questa area sono riportati successivamente:
Ortopedici: Attualmente c’è solo un dottore specializzato in ortopedia nel Cantone, che è inadeguato in relazione ai bisogni della comunità.
Macchina per le tomografie: non c’è n’è nessuna nei Cantoni di Kobane e Cezire, così le pazienti sono inviate in Turchia attraverso il confine, ma ci sono problemi con l’attraversamento del confine ed a volte alle pazienti non è permesso di attraversarlo a causa di questioni politiche.
Attualmente c’è bisogno di almeno una macchina per tomografia, ma idealmente due sarebbero adeguate per andare incontro ai bisogni del Cantone.
Incubatori (isolette): c’è bisogno di un minimo di 10 incubatori con un numero ideale di 20. Attualmente il Cantone non ha nessun incubatore
-Screening cervicale e relative biopsia, colposcopia e attrezzature da laboratorio.
-Screening mammellare per donne con età superiore ai 45 anni. Mancanza di equipaggiamento e macchinario.
-Patologia clinica – il Cantone attualmente manca di personale medico, specialisti in medicina da laboratorio, equipaggiamento e strumenti.
-Specialisti in salute mentale.
-A causa dell’inadeguatezza delle cure mediche e sanitarie, spesso le pazienti in condizioni di urgenza sono trasportate al confine con la Turchia per cercare aiuto medico in Turchia.
-Durante il periodo delle elezioni di novembre, il confine era chiuso impedendo il trasporto dei pazienti.
Non c’è alcuna garanzia di attraversare il confine e, come risultato, alcune pazienti sono morte per strada.
3.2. Cure geriatriche
Attualmente non ci sono medici praticanti che sono specializzati nel provvedere al supporto per gli anziani. Una clinica della salute che provveda ad offrire supporto specialistico agli anziani sarebbe ideale e essenziale.
3.3. La salute dei ragazzi e delle ragazze
3.3.1. Le Vaccinazioni
Un programma di vaccinazione è iniziato nel mese di otttobre. Ogni settimana due turni di vaccinazioni hanno riguardato ragazzi con età compresa fra 1 giorno e 5 anni. Molti dei vaccini sono arrivati dal Cantone di Cezire. Cioè alcune ONG e altre organizzazioni prendono le medicine da Cezire e queste sono trasferite a Kobane. Comunque, c’è una criticità seria relativa alla sicurezza della fornitura di medicine ed è possibile che I programmi di vaccinazione non possano continuare a causa dell’impossibilità di fare affidamento ad altre istituzioni e organizzazioni che provvedono all’acquisizione e traporto delle medicazioni necessarie.
Nonostante queste limitazioni, fino ad oggi, 9.114 bambini di Kobane e dintorni sono stati vaccinati. Correntemente si stima che intorno a 15.000 bambini e bambine sotto l’età di 5 anni vivono in e nei pressi di Kobane. I bambini sotto l’età di 2 anni hanno bisogno di 24 vaccinazioni, per proteggerli da 14 malattie.
Per quanto sia possibile intraprendere un intervento di vaccinazione per i bambini che hanno, o possono avere nel futuro, perso l’opportunità di vaccinarsi, le probabilità di ammalarsi impatta negativamente sulla salute dei ragazzi, e aumenta i picchi del tasso di mortalità fra i ragazzi nel periodo post bellico. E’ possibile che molti dei ragazzi non riceveranno un adeguato accesso al programma di vaccinazione a meno che, per assicurare la sicurezza sanitaria, il Cantone sia provvisto delle necessarie medicazioni per le vaccinazioni..
In Siria, nei passati tre anni, i bambini hanno soffferto significativamente a causa di un’inadeguata o della mancanza di vaccinazione e di accesso alle cure mediche. Al fine di assicurare che le malattie prevenibili siano combattute e che ai bambini venga garantito un adeguato inizio della vita, è essenziale che la vaccinazione dei bambini sia portata avanti urgentemente e adeguatamente.
3.3.2 La Salute Mentale
Un’area importante della salute dei ragazzi è la salute mentale. Molti dei Dottori che hanno condotto l’indagine sul campo per produrre questo report hanno notato l’aumentato livello di problemi di salute mentale fra I ragazzi della comunità. Una delle esigenze più urgenti a questo riguardo è un centro di salute e riabilitazione. Attualmente non c’è nessuno psicologo disponibile a Kobanê e il personale operativo nel campo della salute mentale rappresenta una necessità.
Heyv a Sor Kurda intende avviare un programma educativo strutturato in un training in salute mentale di 10 giorni per consentire ad un piccolo gruppo all’interno della comunità di assicurare ai ragazzi un qualche supporto relativo alla salute mentale. Tuttavia, considerando la mancanza di disponibilità di un terapista professionale o di un consulente terapeutico, il programma comporterà una limitata attività di consulenza di base.
Il programma deve essere ancora dettagliato e avviato all’interno della comunità.
I medici professionisti che hanno collaborato a mettere insieme le informazioni per questo rapporto hanno evidenziato che la possibilità dei ragazzi di tornare a scuola e alla routine e in generale la normalizzazione della loro vita, rappresenta una parte essenziale della riabilitazione dai traumi di guerra. Attualmente solo 13 mila studenti sono tornati a scuola mentre molti altri non possono accedere all’educazione a causa dei danni nel settore educativo e dell’istruzione.
4. Chirurgia e Medicina di emergenza
Attualmente ci sono solo due chirurghi a Kobane i quali stanno operando con una attrezzatura medica, strumenti e macchinari estremamente limitati. Inoltre, ci sono solo due camere operatorie, una delle quali localizzata presso l’Ospedale militare e la seconda nell’Ospedale Emel.
La chirurgia nell’Ospedale di Hemel in genere riguarda da 6 a 10 operazioni al giorno nella stessa stanza, andando dalle nascite, all’ortopedia, dal trattamento dei feriti alla chirurgia generale. Anche se questa forma di intervento operatorio promiscuo riguardante una serie varia di malattie e bisogni in ogni dato giorno sarebbe contrario agli standard internazionali di sicurezza sanitaria, la situazione di emergenza comporta che una singola camera di chirurgia venga usata per una varietà di bisogni ogni giorno.
Ad oggi, nel caso di emergenze mediche richiedenti interventi chirurgici per una molteplicità di pazienti, sono stati fatti dei tentativi di trasferire I pazienti nelle città oltre il confine con la Turchia. Comunque, non importa quanto sono gravi le loro condizioni, non ci sono garanzie che ai pazienti, sia consentito attraversare i confini e trovare aiuto medico.
5. Barriere Politiche e di sicurezza
Attualmente c’è un grande numero di ostacoli che riducono la capacità del Cantone di avviare una ricostruzione appropriata del settore sanitario nella città. Primariamente l’embargo in corso dalla Turchia a Kobane resta la maggiore criticità. Questo embargo impedisce il trasferimento di competenze compreso staff medico verso e dal confine, di equipaggiamento medico e macchinari e di trasferire di pazienti in emergenza a cui non si può rispondere al causa delle limitate capacità di cura delle strutture di Kobane. Precedenti esperienze di aiuto consistenti in offerta di medicine che non sono riuscite a passare il confine hanno avuto l’esito di far scadere le medicine nei magazzini. Nei casi in cui l’aiuto è riuscito a passare il confine, in genere dopo un significativo ritardo, una quota di queste medicine è comunque risultata scaduta e non più usabile. Spesso anche allo staff medico e agli esperti è impedito l’attraversamento del confine e non gli viene dato il permesso. Inoltre, l’embargo riguarda le medicine anche se macchinari ed equipaggiamento sono acquistati in Turchia. Ma nella generalità dei casi, a causa della mancanza di risorse economiche proprie il settore sanitario non è in grado di acquistare i macchinari necessari in Turchia e si affida invece alle donazioni ed al supporto internazionale.
Comunque, da quando Daesh ha tentato di infiltrare la città, il Cantone è stato soggetto ad un blocco da parte dei terroristi dalla parte centrale della Siria. Il blocco Daesh, fin dalla liberazione, ha portato alla mancanza di rilevanti progressi, nel raggiungere i livelli desiderati di servizio. Come risultato durante la guerra più del 70% delle infrastrutture legate all’acqua e all’elettricità sono andate distrutte. Il blocco ha riguardato anche il taglio dell’elettricità, che ha comportato una bassa capacità di stoccaggio delle medicine con un ulteriore impatto negativo per i servizi sanitari. In più il taglio dell’acqua potabile verso il Cantone, ha portato nei primi tempi i cittadini ad utilizzare acqua non potabile di superfice. Questi fattori hanno portato all’aumento delle malattie e di conseguenza ad una maggiore domanda nel settore sanitario, che era già severamente limitato e danneggiato.
Il Cantone ha fatto sforzi significativi per ricostruire le infrastrutture per portare acqua e elettricità e provvedere ai maggiori e prioritari bisogni del settore della salute. A partire dalla liberazione, in un periodo di soli 8 mesi, il Kobanê Reconstruction Board ha ricostruito fino al 60% delle infrastrutture dell’acqua e dell’elettricità. Questi sforzi hanno ridotto le criticità del settore sanitario, ma le strutture sanitarie utilizzano ancora generatori elettrici e un’offerta razionata di acqua per rispondere ai propri bisogni. Al fine di provvedere ad un efficace e completo soddisfacimento dei bisogni sanitari della comunità è essenziale che ai confini fra la Turchia e il Rojava venga aperto un corridoio umanitario che consenta un flusso semplice dei necessari aiuti, incluso generatori elettrici, donazioni mediche e equipaggiamento.
Un’altra conseguenza di questo embargo ha portato ad una situazione in cui il Cantone è incapace di provvedere alle cure mediche dei pazienti. Quando è necessario i pazienti sono trasferiti al vicino Cantone di Cezire con un viaggio della durata di 6 ore. Questa distanza ha comportato la perdita di vite, o il prolungamento del dolore e della durata della cura per i pazienti in emergenza. Attualmente la necessità di contare sul Cantone di Cezire rappresenta un ostacolo per l’accesso alla salute nel Cantone di Kobane, esacerbato fortemente dall’embargo messo in opera dalla Turchia.
Recentemente il Cantone ha sopportato una revisione delle misure di sicurezza come conseguenza della seconda ondata di attacchi del 25-26 giugno 2015. Prima della liberazione parecchi componenti dello Staff Medico sono stati feriti o hanno perso la loro vita nel tentativo di provvedere alle cure mediche per la comunità e le unità di protezione. La perdita di personale essenziale è ancora sentito nel settore sanitario del Cantone. Il conflitto ha portato anche ad una significativa perdita di macchinari, equipaggiamenti e ambulanze. La sicurezza resta un aspetto essenziale per il Cantone e tutti gli sforzi sono messi in atto per assicurare adeguati livelli di sicurezza.
Un’altra area di preoccupazione riguarda il piazzamento deliberato di mine e trappole esplosive in centinaia di villaggi che si trovano intorno a Kobane. Molti abitanti dei villaggi che sono sulla via del ritorno non possono reinsediarsi nei villaggi e stanno dentro Kobane. Questa criticità ha comportato la perdita di 50 vite nel complesso fra Kobane e villaggi. Mentre la gran parte di Kobane si stima sia libera dalle mine, i villaggi rappresentano una questione di grave preoccupazione per il Cantone. La popolazione di ritorno nei villaggi è ospitata a Kobane e nel Campo Mishtanu. Si stima che più di 100 famiglie sono ospitate in questo campo.
La rimozione delle mine è legata all’assicurazione per un ritorno in sicurezza di questi cittadini. Mentre le ONG che si occupano di sminamento si stanno ancora occupando di Kobane e non hanno ancora esteso il loro raggio di azione in modo tale da raggiungere la gran parte dei villaggi fuori città. Nel primo quarto del 2015 una ONG internazionale ha procurato 8 ambulanze al Cantone ma non è stato consentito che queste attraversassero il confine.
Dopo mesi di ritardo le ambulanze sono state trasferite nel Nord Iraq per essere poi portate nel nord siriano ed in particolare nella regione del Rojava. Tuttavia la guerra e l’embargo in corso hanno comportato che altre parti del Rojava, compreso il Cantone di Cezire, hanno avuto la stessa esperienza di problemi di mancanza di supporto nel settore della salute. Questo ha comportato che le esistenti limitate risorse sono state suddivise equamente fra i cantoni. Di conseguenza, metà delle nuove ambulanze sono state redistribuite nel Cantone di Cezire per rispondere ai bisogni urgenti della popolazione di Cezire.
Nonostante le limitazioni correnti e le barriere, il Cantone ha intrapreso una significativa opera di ricostituzione dei livelli dei servizi del settore sanitario, e questo processo è ancora in corso. Considerando le limitazioni attuali e il Iivello dei danni sostenuti durante il conflitto, il Cantone ha avviato un ammirevole programma di ricostruzione della città. L’approccio utilizzato è stato largamente influenzato dalla filosofia del recupero (rebuilding), persino durante la guerra. Mentre il Cantone e la maggor parte del Rojava, a nord della Siria, sono stati attualmente liberati e sono liberi dalla guerra e dal conflitto, la gran parte del resto della regione rimane in una posizione instabile. La prospettiva del Cantone è di continuare nell’approccio del recupero, incoraggiando il ritorno di degli sfollati interni (internally displaced people -IDPs) e rifugiati per partecipare attivamente e prendere su di sé la piena responsabilità della propria comunità locale e della citta. Combinando questa ideologia con le passate lezioni e gli accresciuti livelli di sicurezza il Cantone di Kobane è riuscito a dotarsi di un estensivo servizio sanitario che si occupa dei 190 mila cittadini ritornati nel Cantone. Molti altri rifugiati continuano a tornare nel Cantone settimanalmente.
Incoraggiando l’apertura di un corridoio umanitario dalla Turchia, e consentendo un maggiore supporto da parte delle ONG e di altre istituzioni nei servizi di trasporto e nelle offerte di aiuto si avrebbe un significativo effetto positivo sul settore sanitario del Cantone.
The Kobanê Reconstruction Board
Kordînasiyona Gîştî A Nu Avakirina Kobanê
Tradotto da Staffetta Sanitaria
Helpkobane.com