Comunicato dell’associazione Verso il Kurdistan su quel che sta succedendo nel Kurdistan turco e invito all’azione e alla solidarietà concreta – Tre stragi in quattro mesi dal giugno 2015 ad oggi, oltre 170 morti e centinaia di feriti – Oltre 50 dichiarazioni di coprifuoco a partire dall’agosto di quest’anno – 18 città, che avevano proclamato l’autogestione, colpite dalla violenza delle forze di sicurezza turche, per un totale di oltre1.500.000 di abitanti – Più di 186 civili morti – donne, bambini, anziani, anche un neonato di 35 giorni – uccisi dai cecchini delle forze di sicurezza, che hanno impedito anche la sepoltura dei morti e l’accesso alle cure sanitarie – Città e case occupate dai militari con grande dispiegamento di carri armati e di mezzi da guerra – Centinaia di arresti, tra essi anche co-sindaci, amministratori, dirigenti del partito legale DBP e tutto questo sta avvenendo nel silenzio più assordante e complice dei media e delle istituzioni internazionali che non hanno mai smesso coprire Erdogan.
VERGOGNA!!! ROMPIAMO IL MURO DELL’OMERTA’
Come associazione manifestiamo tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà al popolo kurdo e invitiamo la Rete, insieme a Uiki, ad organizzare al più presto una o più iniziative contro il massacro silenzioso, ma, nel contempo, sollecitiamo iniziative di solidarietà concreta per le donne e gli uomini di quell’area.
Fin dal 1999 abbiamo avviato con le associazioni curde che ci fanno da referenti e che ci hanno trasmesso schede e informazioni sulle famiglie da adottare, un progetto che si chiama “Oltre le sbarre”. Questo progetto la cui funzione è quella di adottare a distanza famiglie di detenuti kurdi vittime della repressione carceraria, era stato avviato allora dal compianto Dino Frisullo. Oggi le famiglie che abbiamo in affido sono 120, l’impegno – 31 euro al mese o 186 euro per semestre o 372 euro all’anno – si rinnova ogni anno e, in alcuni periodi, abbiamo pure organizzato incontri in Turchia tra famiglie affidatarie e famiglie affidate. Il denaro viene consegnato alle associazioni e alle famiglie, o direttamente, o tramite un referente, ogni tre mesi.
Oltre a questo progetto, sosteniamo con le associazioni dei detenuti e dei martiri di Van e di Yuksekova anche il progetto “Berfin”, di borse di studio per le ragazze figlie appunto di detenuti e di martiri. Questo progetto, realizzato insieme alla Casa internazionale delle donne di Roma, ha un costo di 250 euro pro-capite. I fondi vengono consegnati alle ragazze e alle famiglie, presenti le associazioni, una volta all’anno, in occasione di delegazioni in Kurdistan.
Ecco un bel modo, noi riteniamo, per costruire, qui ed ora, solidarietà attiva e con-divisione con chi lotta e spera in un mondo migliore.
I versamenti vanno effettuati sul conto corrente di Banca Prossima – filiale di Milano, intestati all’Associazione Verso il Kurdistan onlus – Causali: adozione a distanza di una famiglia (progetto “Oltre le sbarre”); borse di studio per le ragazze (progetto “Berfin”) – Cod. IBAN: IT61 U033 5901 6001 0000 0111 18528
ATTENZIONE – Il codice della brochoure è stato modificato con questo sopra riportato.
28 dicembre 2015
Associazione onlus Verso il Kurdistan