[divider] 4 febbraio 2013[/divider]È stato pubblicato un rapporto che esamina la situazione dei 24 villaggi della provincia di Van colpiti dai terremoti del 23 ottobre e del 9 novembre 2011. Il rapporto è parte del progetto guidato dall’Associazione delle Donne e del Dialogo Globale di Van (VAKAD); ha esaminato i problemi generali nei settori dell’istruzione, della sanità, delle condizioni fisiche, dei diritti umani, dell’agricoltura e dell’allevamento nei villaggi di Van. I problemi accertati sono stati riferiti alle istituzioni pubbliche.
Di seguito è riportato un elenco dei principali punti evidenziati nel rapporto, come pubblicato da Bianet:
– E’ presente una scuola primaria in 19 dei 24 villaggi e tra questi solo due, Alaköy e Yeşilköy, hanno scuole secondarie.
– Alle ragazze è ancora negata l’istruzione nei villaggi, i quali mancano di un meccanismo di controllo.
– La maggior parte delle donne anziane non sa leggere nè scrivere.
– Esiste una diffusa pratica di matrimoni precoci forzati e di matrimoni tra consanguinei.
– Solo un villaggio fornisce un servizio di assistenza sanitaria.
– Solo tre villaggi hanno un centro di assistenza sanitaria e, tra questi, solo quello nel villaggio di Alaköy fornisce il servizio.
– I centri di assistenza sanitaria nei villaggi non hanno un medico presente, nonostante la pratica della medicina familiare invece lo abbia. In situazioni di emergenza gli abitanti non possono andare presso gli ospedali della provincia.
– I matrimoni precoci forzati conducono ad un elevato numero di aborti.
– Solo uno dei 24 villaggi possiede acqua potabile e un sistema fognario; ciò porta ad una serie di malattie infettive correlate.
– Vi è costante mancanza di corrente elettrica nei villaggi, dove il freddo colpisce soprattutto coloro che sono costretti a vivere in container e ad utilizzare fornelli e stufe elettriche a causa del ritardo nella costruzione di nuove case dopo i terremoti.
– I rapporti imprecisi/viziati della Direzione Generale delle Catastrofi Naturali (AFAD) hanno causato un notevole problema di alloggi, anche se è passato più di un anno dai terremoti. In particolare esistono alte probabilità di incendio.
– La produzione agricola nei villaggi è piuttosto bassa.
I villaggi esaminati nell’ambito del progetto sono: Adıgüzel, Akçaören, Alaköy, Arisu, Atmaca, Çitören, Dibekdüzü, Dilimli, Göllü, Gülsünler, Güveçli, Hıdırköy, Kasımoğlu, Koçköy, Ocaklı, Özkaynak, Şahgeldi, Satıbey, Tabanlı, Yemlice , Yumrutepe, Gedikbulak, Mollakasım, Yeşilköy.
L’Associazione per la Solidarietà con le Vittime del Terremoto di Van ha inviato lunedì lettere ai presidenti di quattro partiti politici, BDP (Partito della Pace e della Democrazia), CHP (Partito Repubblicano del Popolo), AKP (Giustizia e Sviluppo) e MHP (Partito del Movimento Nazionalista), per esporre i problemi causati dai due grandi terremoti che hanno colpito la città.
In una conferenza stampa di fronte all’ufficio postale, il portavoce dell’Associazione, Mursel Alkan, ha sottolineato che le persone a Van devono fronteggiare ora condizioni peggiori di quelle precedenti il verificarsi dei terremoti. Alkan ha affermato: “Tutto il Paese pensa che le ferite delle vittime del terremoto siano state guarite, che il TOKI (Amministrazione dello Sviluppo Abitativo della Turchia) abbia fornito alla gente le case di cui aveva bisogno, che i servizi nei settori dell’istruzione e della sanità siano tornati in funzione e che la città abbia raggiunto un livello più moderno e attivo di prima. Questo è il modo in cui anche noi vorremmo vedere la nostra città, ma la situazione è purtroppo molto diversa”.
Alkan ha sottolineato che le case del TOKI sono state consegnate alle persone come se si fosse trattato di un favore: ciò ha causato grande rabbia nelle vittime. Ha poi aggiunto che le persone che hanno ricevuto una casa del TOKI a Van sono soggette al racket della confisca, come gli ordinari clienti di TOKI.
È poi intervenuto l’avvocato Aysel Tekerek, uno dei membri fondatori dell’Associazione, che ha sottolineato che le vittime del terremoto di Van sono costrette a pagare tra le 75 e le 110 mila lire turche per un appartamento in edifici del TOKI, mentre gli stessi appartamenti sono venduti per 55 mila lire turche nel quartiere di Mamak ad Ankara.
ANF Van