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TİHV: 444 denunce di tortura presentate dal 2011

[divider] 7 febbraio 2013[/divider]In risposta al vice premier Beşir Atalay, che ha recentemente affermato che solo due casi di tortura e maltrattamenti sono stati segnalati negli ultimi tre anni, il Segretario Generale della Fondazione per i Diritti Umani della Turchia (TİHV), Metin Bakkalcı, ha detto che la Fondazione aveva ricevuto un totale di 444 denunce di tortura negli ultimi due anni.
Secondo Bakkalcı, 553 denunce di tortura sono state depositate nel 2012, e 220 di queste denunce sono state presentate da persone che erano state sottoposte a torture nello stesso anno. Il numero delle denunce di tortura nel 2011 è stato di 519 – ha aggiunto Bakkalcı – e ha evidenziato che 224 di queste denunce di tortura sarebbero state subite da queste persone nel 2011.
E’ stato dunque ricevuto un totale di 444 denunce di tortura negli ultimi due anni, ha detto Bakkalcı, specificando che queste cifre costituiscono una piccola parte dei casi di tortura in tutto il paese.
Bakkalcı ha evidenziato che le denunce sono state presentate in base alle definizioni universali di tortura o maltrattamenti, che si riferiscono a qualsiasi atto di natura fisica o psicologica contro la sicurezza in custodia.
“Nonostante siano stati intrapresi alcuni passi positivi per prevenire la tortura in Turchia tra il 2000 e il 2005, la situazione è tornata indietro a partire dal 2006”, ha detto Bakkalcı ricordando la detenzione e la tortura di 563 persone, inclusi 203 bambini, a Diyarbakır nel marzo 2006.
Il Segretario Generale della TİHV ha affermato che alcuni emendamenti apportati alla legislazione turca antiterrorismo nel 2006 ha aperto la strada a gravi conseguenze in particolare per i minori.
Bakkalcı ha aggiunto che l’emendamento alla legge sui poteri della polizia nel 2007 ha lasciato spazio a pratiche arbitrarie e a violazioni dei diritti umani in tutto il paese.
Ricordando un caso di tortura a Smirne, dove una donna era stata aggredita da un gruppo di agenti di polizia in questura nel luglio del 2011, Bakkalcı ha detto che le vittime di tortura e di maltrattamenti in Turchia si trovano anche ad affrontare rischi quando intraprendono un’azione legale contro i responsabili. Bakkalcı ha fatto notare che la donna torturata era stata condannata a sei anni di carcere in seguito a una denuncia presentata contro di lei dagli agenti di polizia.
Bakkalcı ha sostenuto che l’ufficiale a capo dell’unità antiterrorismo di Istanbul era stato precedentemente condannato per tortura, e che questo caso era successivamente stato fatto cadere a causa della prescrizione.

Redazione ANF

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