Gli yazidi che sono fuggiti da Shengal con una paura indescrivibile dopo i massacri di ISIS nel 2014 e che hanno trovato riparo a Diyarbakir si trovano di fronte ad una ulteriore persecuzione a causa degli amministratori recentemente designati alla municipalità di Yenişehir. La comunità yezida che sono stati costretti ad affrontare continue politiche di genocidio e di annientamento nella oro storia hanno sperimentato un altro tentativo di genocidio nell’agosto del 2014 a parte di ISIS. A questo tentativo di genocidio hanno resistito grazie al corridoio aperto dai guerriglieri delle HPG.
Tra queste centinaia di migliaia di yazidi che si sono organizzati per arrivare in Turchia e nel Kurdistan del nord dopo un lungo viaggio pieno di dolore e di difficoltà, alcuni sono migrati in Europa e altri sono tornati a Shengal dopo la sua liberazione da ISIS da parte delle forze delle YPG, HPG, YBŞ YJŞ.
Gli yazidi rifugiatisi nei territori del Kurdistan del nord comprendono quelli che si erano insediati nel campo nella zona di Fidanlık della municipalità del distretto di Yenişehir. Durante i due anni in questo campo, avevano appena iniziato recentemente a lasciarsi alle spalle la ferocia che hanno sofferto in mezzo a un processo di riabilitazione.
Gli Yazidi che si trovano nel campo hanno adesso incominciato a diventare un bersaglio del governo dell’AKP a seguito della confisca delle municipalità gestite dal DBP attraverso l’incarcerazione dei rappresentanti curdi eletti e con la loro sostituzione con gli amministratori fiduciari.
Sono stati fatti tentativi per mandare questi yezidi nei campi AFAD nei distretti di Mydiat e Nusaybin a Mardin. La già addolorata comunità questa intenzione di trasferimento come un “esilio”.
I campi Afad (Presidenza di gestione dei disastri e dell’emergenza) gestiti dallo Stato sono diventati argomento di dibattito con i casi di stupro e di abusi sessuali da prima che essi sono stati istituiti, e questi campi principalmente sono serviti come sede centrale dove ai membri di ISIS è stato fornito rifugio e addestramento. La popolazione yazida perciò non vede questi campi come sicuri.
A seguito della recente confisca dalla municipalità di Yenişehir a Diyarbakir da parte di un amministratore fiduciario, intense misure di sicurezza sono state adottate attorno al campo nella zona di Fidanlık,e agli impiegati della municipalità vi che lavorano che da allora hanno avuto il diniego del permesso di entrare nel campo che è circondato da recinzioni di filo metallico e da gendarmi, questo causa grande pressione psicologica sugli yazidi.
Gli amministratori minacciano gli yazidi che si rifiutano di andare nei campi AFAD a Midyat e a Nusaybin che la loro elettricità e l’acqua verrà tagliata, e promettono loro di mandarli in Europa successivamente al fine di essere sicuri che abbandonino i campi oggi.
Molti Yazidi rimangono determinati a rimanere nel campo di Fidanlık piuttosto che insediarsi nei campi AFAD.
ANF