Dopo quattro giorni di sciopero della fame, nella giornata di oggi, 13 aprile 2017, in concomitanza con l’inizio dello sciopero della fame a oltranza irreversibile di fronte alla sede del Comitato per la Prevenzione della Tortura del Consiglio d’Europa a Strasburgo al quale prendono parte 50 dirigenti del Congresso Europeo delle Società Democratiche (KCDK-E) e molte e molti esponenti del mondo politico e della cultura, concludiamo il presidio che abbiamo indetto l’11 aprile scorso come Centro Socio-Culturale Curdo Ararat e Comunità Curda a Roma in Piazza Madonna di Loreto.
A breve partiranno presidi con scioperi della fame della Comunità Curda in altre città italiane: domani, 14 aprile, alle ore 15.00 in Piazza Castello a Torino, 10 curdi iniziano uno sciopero della fame di due giorni, il 15 aprile la Comunità Curda di Milano avvierà un’iniziativa analoga e altre città seguiranno nei prossimi giorni.
Intanto sono in corso scioperi della fame e altre iniziative di solidarietà in varie città europee e gruppi di familiari delle prigioniere e dei prigionieri, oltre che ad Amed, sono entrati in sciopero della fame a Izmir, Istanbul e Ankara.
Con il passare dei giorni si fa più grave e più critica la situazione di molte prigioniere politiche e molti prigionieri politici che stanno usando la propria vita come strumento di resistenza contro il regime dittatoriale fascista dell’AKP.
Per questo, nel ringraziare tutte e tutti coloro che hanno sostenuto il nostro presidio, in particolare medici e infermieri che hanno vigilato sulle condizioni di salute dei nostri sette compagi in sciopero della fame, desideriamo ricordare che è necessario e urgente che continui e si diffonda la mobilitazione a sostegno delle richieste delle prigioniere politiche e dei prigionieri politici in sciopero della fame, facendo nascere ovunque nuove azioni di solidarietà, di protesta e manifestazioni perché le richieste delle e degli scioperanti trovino ascolto.
Le richieste delle prigioniere e dei prigionieri in sciopero della fame sono le seguenti:
- mettere fine all’isolamento delle prigioniere politiche e dei prigionieri politici, in particolare a quello del Leader del popolo curdo Abdullah Ocalan
- cessazione dei maltrattamenti da parte dei guardiani durante le visite dei familiari
- misure per la cura delle prigioniere e dei prigionieri malati
- cessazione delle violazioni dei diritti delle detenute e dei detenuti
- fine dei fermi e degli arresti legati all’aver espresso opinioni e aver svolto lavoro politico
- fine della repressione politica e militare della popolazione
Comunità Curda di Roma – Centro Socio-Culturale Curdo Ararat
Roma, 13 aprile 2017