Nella guerra ormai in corso in Siria da sette anni, milioni di persone hanno intrapreso la via dell’emigrazione, centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita, decine di migliaia sono invalide e niente è rimasto in piedi. Ma l’opposizione siriana che è contraria al regime e si presenta come rappresentante del popolo siriano non ha fatto niente se non vendere il paese pezzo per pezzo a gruppi leali al regime e all’Iran, e alla stessa Turchia. Ovviamente in tutto questo tempo civili sono stati bombardati da carri armati e aerei, città sono state ridotte in rovine e famiglie sono state distrutte.
Tutti i tentativi di unire l’opposizione siriana sono falliti e ne è seguita una frammentazione maggiore. La Turchia ha aggregato alcuni di questi gruppi dalla sua parte, ne ha avversato altri e ha costretto gruppi a scontrarsi tra loro.
Di recente gli USA e alcuni Paesi europei hanno cercato di unire il Consiglio di Raqqa e alcuni gruppi alleati con la Turchia, ma la Turchia aveva altri piani e quindi ha rifiutato.
Tutte le forze sono state invitate al Congresso di Riyadh. Ma la Turchia è intervenuta di nuovo e ne è seguita frammentazione. Hayat al-Tansiq, che costituisce un grosso pezzo dell’opposizione siriana, ha dovuto tirarsi fuori. Non c’è dubbio che questo vada imputato all’opposizione siriana legata mani e piedi alla Turchia.
Oggi per la prima volta abbiamo sentito il portavoce del Comitato di Ginevra dell’opposizione siriana Muhammed Sabra fare commenti giusti. Questo ricorda la storia dell’uomo che si ricorda di essere morto dopo aver battuto la testa contro la lapide. Ma svegliarsi va bene, per quanto possa essere tardi. Potrebbe portare ad atteggiamenti giusti. Finalmente avranno fatto qualcosa per la Siria e il popolo siriano. Forse potrebbero rigettare l’intervento di alcune potenze regionali. In qualsiasi modo avvenga, svegliarsi e vedere la verità è un bene.
Fin dall’inizio siamo stati pronti al dialogo con la maggior parte dell’opposizione siriana. Ora il tempo per lavorare su un progetto comune per la Siria è passato. Possiamo farlo per la democrazia e l’unità.
Idlib è un luogo importante per la Siria. Quel posto ora è stato passato alla Turchia. Perchè? Le forze del regime e dell’Iran non erano in grado di mandare via Al-Nusra al punto che hanno dovuto chiedere sostegno alla Turchia? Cosa è successo che è andato contro le loro dichiarazioni secondo le quali “verranno costituite zone libere dal conflitto” perché stiano passando questo posto alla Turchia? O, la Turchia stessa li ha forzati a farlo? Ma giusto dopo le dichiarazioni della “zona libera dal conflitto” il regime ha aperto nuovi fronti a Homs, Hama e Damasco.
Cedere Idlib costituisce una minaccia anche per Aleppo. Questo aprirà una nuova porta alla Turchia per continuare la guerra. Questo crea la minaccia che la guerra si estenda ad altre zone in Siria. La Russia non ha visto che della Turchia non ci si può fidare? Il più grande errore di Russia e USA è che si fidano di accordi fatti con la Turchia.
Anche la Siria aveva importanti accordi di vecchia data con la Turchia. Ma quando è scoppiata la crisi siriana, è stata la Turchia a nuocere di più alla Siria. Ci sono ancora luoghi sotto occupazione e la Turchia continua con nuovi tentativi. Ma anche se il regime siriano ha capito la politica della Turchia, non possono parlare apertamente perché sono alla mercé di determinate forze. Al contrario, hanno lo stesso approccio quando si tratta di curdi.
Intanto l’Iran continua a lavorare per il progetto della mezzaluna sciita in luoghi che si trovano nel suo fronte e l’Iran lo fa in modo aperto e visibile a tutti. Quindi quali sono le differenze tra il progetto della mezzaluna sciita e il progetto di turchizzazione della Turchia? Uno sta sviluppando la mezzaluna sciita, l’altro implementando espansionismo ottomano. Entrambi i progetti sono ostacoli sul percorso verso la democratizzazione della Siria. Rendono più profondi i conflitti e continuano a frammentare la società.
A questo punto il modo migliore, il modo più democratico per una soluzione è il progetto della nazione democratica. Èuna soluzione per le crisi. Ma i governi centrali vi si oppongono violentemente, non lo accettano e lo considerano un progetto lontano dalla realtà. Usano la regressione, l’oppressione e la violenza, ogni tipo di crudeltà contro la volontà dei popoli della regione. Continuano a reprimere la società senza riguardi per bambini, donne, giovani o anziani. E lo fanno per rafforzare la loro forza, il potere su terre e Stati.
Articolo della Co-Presidente del Consliglio Democratico Siriano (MSD) Ilham Ehmed pubblicato sul quotidiano Özgürlükçü Demokrasi