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Kurdistan

Le Madri del Sabato dedicano la loro 415a settimana di presidio alle donne scomparse

[divider]9 Marzo 2013 [/divider] Oggi le Madri del Sabato (Dayikên Şemiyê) e l’Associazione per i Diritti Umani (IHD), nella loro azione settimanale ad Istanbul, hanno chiesto giustizia per le sparizioni forzate. Le Dayikên Şemiyê hanno dedicato la loro 415a settimana di presidio a tutte le donne morte e scomparse, raccontando le loro storie e quelle delle persone i cui omicidi sono ancora irrisolti. Hanno celebrato così l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna.

Nella loro ricerca di giustizia, le Madri del Sabato si sono sedute di fronte al Liceo Galatasaray per il sit-in in piazza Galatasaray a Taksim, zona centrale di Istanbul. Hanno esibito cartelli con su scritto “I responsabili sono evidenti, dove sono gli assassini?” e le fotografie di persone che sono scomparse e che si sono sacrificate e i cui omicidi sono irrisolti. Hanno chiesto giustizia per gli scomparsi con garofani rossi nelle loro mani.

Le Dayikên Şemiyê hanno dedicato la loro 415a settimana di azione a tutte le donne morte o scomparse. Chiedendo i corpi delle donne scomparse sotto custodia, hanno dichiarato: “Abbiamo intenzione di andare avanti nella nostra lotta finchè la nostra ultima defunta o scomparsa non sarà stata trovata.”

Chi sono le Madri del Sabato?

La prima riunione delle Madri del Sabato si tenne 17 anni fa. Il 28 maggio 1995, un gruppo di donne di età diverse si riunì a piazza Galatasaray a Taksim, zona centrale di Istanbul, sedendosi di fronte al Liceo Galatasaray. Avevano in mano per lo più immagini di uomini, di diverse fasce di età. Sulle foto il nome di un uomo e una parola che anche gli stranieri avrebbero imparato ,”kayıp”, scomparso. Le Madri del Sabato, come si chiamarono fin d’allora a causa della loro riunione in piazza Galatasaray (e in seguito in molte altre piazze, a Cizre, Diyarbakir, Batman, Izmir ecc) ogni sabato, hanno iniziato la loro veglia settimanale 17 anni fa. Sono state perseguitate, attaccate, ferite, picchiate, arrestate. E tuttavia sono nelle piazze ogni sabato a reclamare giustizia per i loro parenti scomparsi.

DİHA – Istanbul

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