Rete Kurdistan Italia ritiene inaccettabili le violenze nei confronti dei manifestanti che si sono verificate questa mattina durante un presidio indetto per protestare contro la presenza in Italia del presidenteturco Recep Tayyip Erdogan.
La manifestazione indetta era stata approvata proprio dal questore a Castel Sant’Angelo, poco lontano dalla zona che per ragioni di sicurezza era interdetta a qualsiasi iniziativa di protesta. Il presidio era stato convocato per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni italiane sui crimini commessi dallo Stato turco, dell’offensiva militare che proprio in queste ultime settimane nella regione di Afrin ha comportato la morte di decine di civili innocenti, alla persecuzione del popolo curdo, alla soppressione di ogni libertà democratica e dello stato di diritto, che in Turchia ha portato alla repressione di ogni forma di opposizione politica e sociale. Poi il presidio è stato aggredito con delle cariche che hanno provocato il ferimento di un cittadino curdo di Afrin, proprio quando Erdogan non si trovava più a San Pietro.
Il sit-in che sarebbe dovuto terminare per le 14 è proseguito proprio per l’intervento delle forze dell’ordine che hanno circondato i manifestanti nel piazzale antistante, dove le forze dell’ordine hanno impedito ai manifestanti di uscire, inscenando una e propria identificazione di massa. I manifestanti hanno potuto lasciare la zona attorno alle 18.
Riteniamo inaccettabili la sospensione delle libertà democratiche e dello stato di diritto che si sono verificate durante la visita del presidente turco e del silenzio delle istituzioni e delle più alte cariche dello Stato sui crimini commessi dal regime turco che rischiano di far sprofondare il Medio Oriente in un conflitto sanguinoso.
Rete Kurdistan Italia