[divider]17 Marzo 2013 [/divider] Intervenendo durante i festeggiamenti del Newroz a Van, la co-Presidente del Congresso della Società Democratica (DTK) e deputata di Van Aysel Tuğluk ha detto che oggi il popolo kurdo è testimone di un Newroz e di tempi storici sulla strada che conduce ad una soluzione democratica e pacifica della questione kurda.
“Essere nella zona del Newroz oggi significa chiedere la libertà per Öcalan ed uno status per i Kurdi. Attraverso la nostra stessa forza, porteremo sicuramente la pace e la libertà un giorno”, ha detto, rivolgendosi a centinaia di migliaia di persone.
La Tuğluk ha sottolineato che i Kurdi stanno pagando un alto prezzo per la pace da trent’anni: “Oggi parliamo di pace grazie alla resistenza dimostrata dal sig. Öcalan, dal movimento kurdo, dal PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e dai guerriglieri kurdi. Ed oggi insistiamo sulla pace nonostante il massacro di Roboski, ció che è accaduto a Pozantı e la detenzione di migliaia di rappresentanti politici. Il popolo kurdo è stato ucciso finora per aver voluto condurre un’esistenza con la propria identità, lingua e dignità. Non siamo ansiosi di intraprendere una guerra ma abbiamo fatto ricorso alle armi per affrontare la negazione dei nostri giusti diritti democratici e della nostra esistenza. I giovani kurdi, i vostri figli, sono andati in montagna per ribellarsi contro la politica di distruzione. Se devono lasciare le montagne, ció potrebbe essere solamente possibile attraverso il riconoscimento dei diritti del nostro popolo.
Vogliamo sapere fino a che punto lo Stato, l’AKP ed Erdoğan sono sinceri riguardo ad una soluzione. Il 21 Marzo, il giorno del Newroz ad Amed, il sig. Öcalan effettuerà un nuovo storico passo per la pace. Già salutiamo in anticipo il suo messaggio ma si deve sapere che questo processo non puó progredire solo unilateralmente. Ecco perché la nostra gente è qui oggi a chiedere al Governo di presentare il suo progetto di soluzione.
Se quest’opportunità fosse persa, potrebbe essere molto difficile parlare di nuovo di pace in seguito. Ad ogni modo, se lo Stato non è sincero, il popolo kurdo prenderà la propria strada. Non siamo deboli ed abbiamo fiducia nella nostra forza. Stiamo dimostrando una resistenza che libererà il sig. Öcalan e ci permetterà in seguito di ottenere il nostro status. Continueremo a resistere finchè non daremo qui il benvenuto al sig. Öcalan in una condizione libera”.
ANF Van