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Rassegna Stampa

Turchia, Pkk verso il ‘cessate il fuoco’

[divider]18 Marzo 2013 [/divider]’Passo’ storico da parte del Partito dei lavoratori curdo, diretto a metter fine alla guerra interna che in trent’anni ha causato oltre 40 mila morti. La proposta conterrebbe la tregua immediata delle armi e una base di discussione per una pace stabile

ROMA – Cessate il fuoco. Potrebbe chiudersi con questo clamoroso annuncio il trentennale conflitto che oppone il Partito dei lavoratori curdo ( Pkk) alle autorità turche. Una guerra che ha provocato finora oltre 40 mila morti. La notizia, rilanciata dalla Cnn Turk, una tv privata, è stata confermata anche in ambienti politici di Ankara. L’annuncio dovrebbe essere fatto dallo stesso Abdullah Ocalan, leader storico della formazione curda, dichiarata illegale dal governo Erdogan, detenuto da anni nel carcere dell’isola di Imrali. Ocalan lo avrebbe confidato al leader del Partito pro-curdo per la Pace e la democrazia (Bpd), Selahattin Demirtas, dopo un incontro nella prigione con una delegazione di parlamentari.

Secondo quanto ha riferito l’esponente politico, l’annuncio di Ocalan dovrebbe avvenire giovedì prossimo in occasione delle celebrazioni del Newroz, il Capodanno curdo. L’appello, considerato storico, sarà rivolto a tutti i militanti del Pkk ai quali verrà imposta una tregua della azioni militari. “Questo appello”, ha detto lo stesso Ocalan, “comprenderà delle informazioni soddisfacenti sul piano militare e una soluzione per la parte politica. Io voglio risolvere le questione delle armi il più rapidamente possibile; voglio evitare la perdita di altre vite umane”.

L’iniziativa segue una serie di azioni che hanno sensibilmente rilanciato il dialogo tra Ankara e la dirigenza del Pkk. La settimana scorsa, come gesto di buona volontà, il Partito dei Lavoratori curdi aveva rilasciato 8 ostaggi turchi che teneva prigionieri nelle montagne del Nord dell’Iraq. Secondo la stampa turca, Ocalan potrebbe consegnare ai deputati curdi del Bdp il testo dell’appello da rendere pubblico appunto il prossimo 21 marzo.

Stando agli stessi quotidiani, il leader storico del Pkk potrebbe annunciare non solo la fine delle ostilità, ma dare il via anche a un ritiro dei ribelli curdi – tra i 2 e i 3 mila guerriglieri – dal territorio turco che passerebbero nel Nord dell’Iraq dove si trovano le basi arretrate del Partito. Secondo il ministro della Giustizia turco, Sadullah Ergin, il ritiro dei miliziani dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. L’aspetto del disarmo farebbe invece parte di un’ulteriore trattativa.

Al momento non sono chiare le contropartite di Ankara. I curdi – circa il 20 per cento della popolazione turca – rivendicano maggiore autonomia, più diritti politici e culturali, la liberazione di Ocalan (in subordine, gli arresti domiciliari) e quella di centinaia di attivisti arrestati negli ultimi anni. Ma il premier Recep Tayyip Erdogan ha finora escluso un’amnistia generale.

Daniele Mastrogiacomo – La Repubblica

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