Risorse federali vanno a progetti che sostengono la lotta contro il regime siriano e i curdi- Con milioni di Euro il governo federale sponsorizza le forze di opposizione siriane che lottano contro il governo del Presidente Bashar Al-Assad, ma anche contro l’amministrazione autonoma curda nel nord del Paese. Lo confermano le risposte all’interrogazione della portavoce per le politiche interne del gruppo parlamentare di Die Linke, Ulla Jelpke, sulla »collaborazione anti-terrorismo con la Turchia a fronte della collaborazione turca con gruppi jihadisti«.
Così il Ministero degli Affari Esteri dal 2016 sostiene l’ufficio di collegamento della »Coalizione Nazionale delle Forze Siriane Rivoluzionarie e di Opposizione« (ETILAF) nella Chausseestraße a Berlino. La coalizione nazionale con sede a Istanbul e dominata dai Fratelli Musulmani, riconosciuta dall’occidente e dagli Stati del Golfo come »unica rappresentanza legittima del popolo siriano«, ha ricevuto 5,45 milioni di Euro di risorse federali »per sostegno logistico e la costruzione di capacità della delegazione trattante dell’opposizione siriana«. A una soluzione negoziale, ETILAF che è orientata a una caduta di Assad, appare interessata tanto poco quanto alla pace in Siria. Sostiene infatti la guerra di aggressione della Turchia e dell’Esercito Siriano Libero (ESL) contro il cantone autogovernato di Afrin in quanto »liberazione« del »popolo siriano« dal »terrorismo«.
Il governo federale sostiene »organizzazioni umanitarie non governative in diverse province siriane, tra cui Idlib«. Questo fa sobbalzare, in fin dei conti questa provincia nel nordovest della Siria si trova sotto il controllo della propaggine siriana di Al-Qaeda, Hayat Tahrir Al-Sham (HTS), e di gruppi jihadisti minori. Per »motivi di sicurezza delle organizzazioni umanitarie operanti in Siria e del loro personale« il governo non vuole fornire informazioni »sui dettagli dei singoli provvedimenti dei progetti a Idlib«.
Con dodici milioni di Euro vengono sostenuti anche »progetti di aiuti nel settore sanitario« nella zona occupata dall’esercito turco nella zona a nord della provincia di Aleppo. Secondo informazioni di jW, un ospedale da campo promosso con risorse federali a Ban Al-Salam è stato utilizzato da miliziani dell’ESL durante la guerra contro Afrin. Il governo federale sostiene di non avere »riferimenti« per un simile »utilizzo abusivo«, ma »per via della situazione di sicurezza, visite relative ai progetti in Siria non sono possibili.«
La Germania partecipa con cinque milioni di Euro a un programma multilaterale coordinato dal Regno Unito per il mantenimento di stazioni di una »Polizia Siriana Libera« nelle »province controllate dall’opposizione siriana Aleppo (ovest), Hama (nord), Dara e Kuneitra«. Il sostegno – come già nell’agosto 2017 a Idlib – verrebbe interrotto »nel caso in cui le stazioni dovessero finire sotto l’influenza di gruppi armati«, assicura tuttavia il governo federale. Ma tutte le regioni citate sono sotto il controllo di gruppi jihadisti come Ahrar Al-Sham e Nur Al-Din Al-Senki, che in parte anche in Germania sono perseguiti come associazioni terroristiche. »Il governo federale non deve chiudere gli occhi davanti al fatto che progetti da lui finanziati vanno a beneficio di gruppi terroristici«, dichiara la deputata Ulla Jelpke. »A questa benedizione economica per la Jihad in Siria va posta fine immediatamente.«
di Nick Brauns