Dopo la guerra per procura le contraddizioni tra gli Stati diventano sempre più chiare. Le polarizzazioni o alleanze all’interno della regione sono tanto instabili quanto le linee di faglia in regioni simicamente attive. La guerra nella regione che per molto tempo è stata caratterizzata dalla lotta contro Stato Islamico (IS), ora acquista maggiore dinamismo sia nell’ambito delle contraddizioni tra le potenze globali USA e Russia sia tra gli USA e la potenza regionale Iran.
Sembra che la coalizione degli USA e degli altri Paesi dopo le loro lezioni in Iraq e in Siria abbia sviluppato un nuovo piano per l’assedio dell’Iran. È probabile che gli USA seguiranno un altro modo di procedere nei confronti dell’Iran – non da ultimo perché dal 2003 in Iraq, che rispetto all’Iran ha una struttura instabile, non sono riusciti a realizzare i loro scopi e in Siria hanno dovuto fare un’esperienza simile.
Dal punto di vista storico, l’Iran ha sempre seguito una politica estera attiva con la quale veniva esercitata pressione sul rispettivo avversario. In questo modo l’Iran cerca di tenere i pericoli lontani dal proprio territorio statale. La sua strategia di organizzare gruppi sciiti in Medio Oriente, serve esattamente a questo scopo. Che gli USA in Iraq e in Siria non abbiano potuto realizzare i loro obiettivi, dipende anche dall’Iran. Dato che gli USA in Medio Oriente per via della struttura socio-culturale e della religione non hanno potuto ottenere risultati, ora sono costretti a intraprendere con i loro partner occidentali – sulla base delle esperienze degli ultimi 20 anni – un cambio di strategia rispetto all’assedio dell’Iran.
Che gli USA da ultimo abbiano provato a conquistare la linea dal valico di Abu Kamal fino a Daraa che si estende lungo il confine con la Giordania, è parte della nuova strategia contro il corridoio sciita dell’Iran. Il valico di confine Abu Kamal è uno dei collegamenti principali tra Iraq e Siria. Il valico di confine Tanaf a sud completa questo collegamento e è di importanza strategica per il collegamento tra Siria e Giordania. Se gli USA dovessero riuscire a conquistare questa linea, dal confine dell’Iraq (a partire dal valico di confine Abu Kamal) possono sbarrare completamente la strada tra Siria e Giordania fino a Daraa, molto a sud. Con questo all’Iran verrebbe precluso l’itinerario che era previsto per il corridoio sciita. Anche il confine di Daraa che si trova più a sud e per Israele – per via di possibili attacchi da qui – ha un significato immenso, sarebbe sotto controllo di USA e Israele.
Se questa linea andasse sotto il controllo di USA e Israele, tutte le vie di terra tra Siria e Giordania sarebbero interrotte. Daraa è comunque per la maggior parte sotto il controllo di organizzazioni che sono vicine agli USA. Queste strutture vengono sostenute per la maggior parte dagli Emirati Arabi Uniti. Le più recenti dichiarazioni di Israele, che non si tollererà alcuna influenza e alcuna presenza dell’Iran in Siria, indicano che il conflitto assumerà una dimensione complicata e militare.
Come già citato all’inizio, l’obiettivo consiste nel fatto di annientare prima la politica sciita dell’Iran nella regione, interrompere gli itinerari di collegamento e di costringere l’Iran a ritirarsi nel proprio territorio. In questa situazione il comportamento della Russia sarà molto importante. Gli USA non hanno preso posizione contro il permesso della Russia alla Turchia di occupare Afrin e di eseguire sul posto un genocidio. In cambio sembra molto probabile che la Russia tollererà offensive statunitensi a Daraa e nelle regioni situate più a nord di Hama e Humus. Perché se gli USA controllassero il confine con l’Iraq e la Giordania e Daraa attraverso truppe a loro vicine, potrebbe diventare possibile circondare la Siria coinvolgendo i confini del Libano e annientare del tutto l’influenza dell’Iran in Siria. In questo caso gli USA potrebbero chiedere alla Russia: „Quello che ti ho permesso a Afrin, devi permetterlo anche a me.“ Negli ultimi tempi ci saranno stati diversi colloqui tra Russia e USA rispetto alla linea verso nord che parte da Daraa.
Ora la domanda è, fino a che punto questo possibile accordo tra Russia e USA influenzerebbe la formazione di Astana tra Iran, Turchia e Russia. Se la Russia dovesse dare il suo assenso, questo porterebbe a un conflitto con l’Iran. In questa situazione la formazione di Astana si scioglierebbe. Ovviamente questo avrebbe conseguenze anche per la Turchia. In una situazione del genere, a prescindere dal fatto che la Turchia si allei con la Russia o con gli USA, l’alleanza tra la Turchia e l’Iran non sarebbe più sostenibile.
Ma mentre gli USA, l’occidente e Israele cercheranno di mettere in pratica i loro piani, l’Iran non resterà a guardare senza fare niente e risponderà invece con contromisure. Nelle sue influenti aree in Medio Oriente con molta probabilità eseguirà nuovi attacchi tattici. Questo avrà come conseguenza che il caos regionale diventerà più profondo. Il caos è una caratteristica fondamentale della Terza Guerra Mondiale. Per questo è difficile prevedere quali saranno gli sviluppi ai quali si arriverà domani.
Il giornalista Halit Ermiş sulle strategie e gli attori regionali nell’era post-IS
L’editoriale è apparso originariamente il 30.05.2018 con il titolo „Suriye’nin güneyindeki oyun planı ne?“ sul quotidiano Yeni Özgür Politika.