Cara compagna Leyla Güven, Scrivo questa lettera per esprimere la mia solidarietà con la posizione intransigente che hai assunto in difesa dei diritti umani di Abdulla Öcalan, in particolare per quanto riguarda la richiesta che al suo isolamento totale sull’isola di Imrali, dove viene detenuto dal 1999 dal governo turco, sia messa immediatamente fine. Avendo personalmente trascorso diversi anni nelle carceri federali statunitensi, dei quali alcuni in isolamento, comprendo pienamente la necessità di rompere il silenzio sulla situazione di Öcalan, e, aggiungerei, sulla situazione di molte compagne e compagni che, come tu stessa, sono illegalmente detenuti dal regime di Erdogan in carceri come quello di Diyarbakir.
Lo sciopero della fame a tempo indeterminato che hai iniziato il 7 novembre, ha sollecitato e spinto persone come me a prendere posizione. Posso solo sperare che il livello di indignazione contro le azioni repressive intraprese dal governo turco contribuirà a creare le condizioni per liberare tutte le prigioniere e i prigionieri politici.
Silvia Baraldini
ex prigioniera politica negli USA