La Corte di Appello di Brussels ha stabilito ancora una volta che l’attività dl PKK non è terrorismo, e che 37 politici curdi non possono essere processati su questa base. La Corte di Appello di Bruxelles ha ascoltato l’appello sottoposto dall’Ufficio del procuratore federale contro la sentenza che la lotta armata del PKK nel Kurdistan settentrionale à “è una disputa interna”.
La Corte ha affermato ancora una volta che l’attività del PKK non è terrorismo e ha stabilito che non c’è fondamento per l’azione giudiziaria riguardante 37 politici curdi compreso il Co-presidente del Kongra-Gel Remzi Kartal ed il membro del Consiglio esecutivo della KCK Zubeyr Aydar.
La sentenza ha concluso l’indagine lanciata dall’ Ufficio del procuratore federale del Belgio contro i dirigenti del PKK nel 2016. Il procuratore federale ha diritto ad un ultimo appello in Cassazione.
La stessa Corte ha identificato il PKK come “organizzazione internazionale armata che non è uno Stato” il 15 settembre 2017. La Corte ha poi indicato la violenza dello Stato turco, stabilendo che il PKK ha risposto a detta violenza, e che non c’è attività terroristica di cui parlare.
La sentenza ha convenuto che il PKK non può essere processato sulla base delle leggi del terrorismo in Belgio. Nel 2006 in Belgio era stata lanciata un’indagine contro 36 politici curdi compresi Remzi Kartal, Zubeyir Aydar e Adem Uzun.
Il 3 novembre 2016 l’Ufficio indagini a Bruxelles aveva stabilito che il PKK non è una organizzazione terroristica e aveva respinto la causa. Il procuratore federale aveva fatto ricorso a questa sentenza.
Su appello degli uffici della procura turco e belga, le pa dalla Corte di Appello il 9 maggio 2017. La causa per la rimozione del PKK dalla lista delle organizzazioni terroritiche dell’UE è stata ascoltata dalla Corte di Giustizia Europea il 16 aprile 2018. La Corte di Giustizia aveva stabilito in modo simile che l’inclusione del PKK nella lista delle organizzazioni terroristiche era ingiusta.
ANF