104 sono passati dalla Grande Catastrofe (Metz Yeghern), un genocidio pianificato di un etnia, iniziato il 24 aprile 1915. Oltre duecento intellettuali armeni furono via dalle loro case e mandato a morte; il processo continuò con l’esilio di centinaia di migliaia di armeni e molti sono stati sistematicamente massacrati.
Per cancellare le differenze per creare una società omogenea; per imporre una sola razza, una sola religione e una sola lingua; per cancellare la memoria di fedi e popoli e diversi che vivevano in queste terre – questa mentalità continua fino ad oggi.
Nessuna identità etnica, lingua, cultura o fede è superiore a un’altra in queste terre in cui diversi popoli e fedi vivono insieme – ma questo semplice fatto no è ancora stato accettato. E come risultato una discussione su questi crimini e questa vergogna è sempre stato rinviato.
Piangere crimini contro l’umanità e affrontare fatti storici; chiedere scusa alle vittime e comunità e ricorrere alla giustizia riparatrice; capirsi gli uni con gli altri e guarire le ferite con un approccio sincero sono passi essenziali per un futuro comune. Sviluppare sentimenti di coscienza e giustizia e condividere questo grande dolore sono anche il percorso per costruire insieme un futuro democratico, pacifico e basato sull’uguaglianza.
Come nipoti degli antichi popoli dell’Anatolia e della Mesopotamia, condividiamo 104 anni di dolore e pena e commemoriamo con rispetto tutti i caduti.
Partito Democratico dei Popoli, Comitato Esecutivo Centrale
24 aprile 2019