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Kurdistan

Tunceli si chiamerà di nuovo Dersim

Sindaco comunista restituisce alla città il suo nome curdo. Decisione fermata dal tribunale

Il capoluogo di provincia Tunceli nell’omonima provincia di montagna dell‘Anatolia orientale, dovrà riavere il suo nome curdo Dersim. Su incarico di Fatih Mehmet Macoglu, il comunista eletto sindaco nel mese di marzo, è stata affissa una corrispondente insegna sul municipio. Il nome verrà di nuovo usato su tutti i cartelli pubblici per salvaguardare la cultura e la storia della provincia, si afferma in una dichiarazione diffusa mercoledì dall’amministrazione cittadina. Tuttavia venerdì su richiesta del governatore provinciale, un tribunale amministrativo ha fermato la modifica del nome con ordine provvisorio. Una decisione conclusiva verrà presa alla fine della settimana.

La lite sul nome è una questione politica, perché nel 1935 il governo di Ankara nell’ambito della sua politica di assimilazione aveva cambiato per legge il nome della provincia curdo-alevita nel nome turco Tunceli (pugno di bronzo). Con il pretesto di dover abbattere una rivolta, negli anni successivi decine di migliaia di curdi aleviti sono stati uccisi dall’esercito o deportati in altre parti del Paese. Sono stati usati anche gas tossici che il Presidente dello Stato Mustafa Kemal Atatürk si era fatto fornire personalmente dalla Germania nazista, come ha riferito il quotidiano Dersim Gazetesi alcuni giorni fa con riferimento a documenti provenienti dall’Archivio di Stato. Dalla Germania provenivano anche gli aerei da combattimento Heinkel usato per il lancio delle bombe di gas.

Oltre al cambiamento del nome della città, il sindaco ha ordinato che i servizi comunali a Dersim in futuro non dovranno più essere offerti solo in turco, ma anche nelle lingue curde Kurmanci e Zazaki. Con questa decisone Macoglu, che nelle elezioni comunali è stato il primo sindaco comunista eletto in un capoluogo di provincia, segue le orme dei suoi predecessori del partito di sinistra e filo-curdo HDP. I suoi sindaci erano stati destituiti per decreto governativo nel 2016 e messi in carcerazione preventiva con accuse di terrorismo e separatismo. Un amministratore coatto messo al loro posto in base alla Costituzione turca aveva fatto bandire dall’amministrazione cittadina tutte le lingue diverse dal turco.

Macoglu, che fa parte del Partito Comunista della Turchia (TKP) e che in precedenza ha governato la cittadina di Ovacik, dopo il suo sorprendente successo elettorale nel capoluogo di provincia era stato festeggiato da alcuni media turchi nazionalisti perché aveva spezzato il dominio dell’HPD, ora al secondo posto. La TV di Stato TRT gli aveva perfino dedicato uno speciale, nel quale è stato rappresentato come politico tradizione. Se quindi Macoglu nella sua elezione ha potuto ancora godere della protezione dello Stato, con le sue recenti decisioni sostenute dai consiglieri comunali HDP, ha reso chiaro che non si lascia usare per una politica ostile ai curdi.

A maggior ragione ora si vede esposto alla rabbia die nazionalisti. »Non c’è alcuna provincia in Turchia che si chiama ufficialmente Dersim e mai ce ne sarà una«, si è infuriato il Presidente del partito fascista MHP alleato con l’AKP del Presidente Recep Tayyip Erdogan, Devlet Bahceli. Ha parlato di un »plot comunista e separatista« per la distruzione dell’unità del Paese. Così verrebbe aperta la porta a minacce che mettono a rischio la sopravvivenza del Paese.

Il Vatan Partisi (Partito della Patria) ultranazionalista che non è rappresentato in Parlamento, ma dispone di una certa influenza nell’esercito e nella burocrazia, ha sporto denuncia penale contro il consiglio comunale di Tunceli. Il partito si è appellato inoltre al Ministro degli Interni e al governatore provinciale di Tunceli, perché impedicano l’attaule della decisione del consiglio comunale definito una »vergogna«.

di Nick Brauns

Fonte: junge Welt

https://www.jungewelt.de/artikel/355564.türkei-tunceli-soll-wieder-dersim-heißen.html

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