Il giornalista Ziya Ataman e gli altri lavoratori dell’agenzia stampa Dicle (DIHA) sotto processo per lo caso stanno rischiando il carcere a vita.L’8a udienza del caso contro il reporter di DIHA Ziya Ataman e altri 18 , dei quali 9 attendono il processo in carcere, si è svolta oggi presso la corte penale n. 1 di Sirnak. Gli imputati in custodia hanno partecipato all’udienza in videoconferenza tramite il sistema SEGBIS dal carcere dove sono rinchiusi.
“ABBIAMO FIRMATO SOTTO TORTURA”
Aytac Yalman ha detto che non hanno letto le deposizioni che hanno firmato presso la stazione di polizia e che li hanno fatti firmare sotto tortura: “Hanno detto che non ci avrebbero lasciati andare se non avessimo firmato. I poliziotti dell’unità speciale mi hanno picchiato sulla testa con il calcio del fucile.”
RISCHIO DI CARCERE A VITA
Il pubblico ministero ha chiesto il carcere a vita per i 9 sospettati in custodia.
Gli avvocati hanno richiesto un rinvio e hanno sottolineato che le vittime sono in tribunale come imputati.
I prigionieri hanno respinto le accuse contro di loro e evidenziato conflitti nel caso.
Kadir Ataman, che è in custodia per un altro processo, ha ripetuto che hanno testimoniato sotto tortura.
DISPOSIZIONI
Il giornalista Ziya Ataman ha chiesto di poter fare la propria difesa in curdo, ma la corte ha detto che potrà farlo solo se per la prossima udienza avrà un interprete.
La corte ha deciso che i sospettati devono restare agli arresti.
La prossima udienza si terrà il 24 luglio.
Fonte: ANF