Ai famigliari Abdullah Öcalan e degli altri tre prigionieri è stata di nuovo negata la visita a Imrali. Come motivazione del rifiuto vengono citate „limitazioni per i detenuti“ contenute nel codice penale.
La procura di Bursa ha di nuovo rifiutato le richieste di visita dei famigliari dei quattro prigionieri sull’isola carcere di Imrali. Un permesso di visita era stato chiesto da Mehmet Öcalan e Mazlum Dinç per il precursore curdo Abdullah Öcalan e dai fratelli degli altri tre prigionieri Hamili Yildirim, Ömer Hayri Konar e Veysi Aktaş. Come motivazione del divieto di visita l’ente ha indicato „limitazioni per i detenuti“, contenute nel codice penale.
Gli avvocati di Abdullah Öcalan hanno potuto visitare il loro cliente l’ultima volta il 18 giugno. Gli altri tre prigionieri non hanno contatto con i loro legali da quattro anni.
Ömer Hayri Konar e Veysi Aktaş si trovano a Imrali dal marzo 2015, Hamili Yıldırım è stato trasferito sull’isola carcere nel Mar di Marmara circa quattro mesi dopo. Dopo anni di blocco dei contatti hanno potuto incontrare i loro famigliari per la prima volta il 5 giugno. La rottura delle condizioni di isolamento a Imrali è stata il risultato di uno sciopero della fame durato mesi, al quale hanno partecipato migliaia di attiviste e attivisti.
Il fondatore del PKK si trova nel carcere di massima sicurezza di Imrali dal suo sequestro nel 1999 dall’ambasciata greca a Nairobi/Kenya. Per undici anni è stato l’unico prigioniero sull’isola, sorvegliato da oltre mille soldati. Per otto anni non ha potuto vedere i suoi legali. Il precursore del movimento di liberazione curdo così detiene il „record europeo“ di carcerazione senza accesso all’assistenza legale.
Fonte: ANF