La destituzione di sindaci curdi e l’ondata di arresti contro l’opposizione curda non sono rivolti solo contro l’HDP, ma contro tutte le forze democratiche, dichiara l’HDP e invita manifestare solidarietà.
Nelle metropoli Amed (Diyarbakir), Van e Mêrdîn (Mardin) i sindaci sono stati destituiti dal Ministero degli Interni e sono stati sostituiti amministratori coatti. È già la seconda volta che amministrazioni comunali democraticamente elette vengono messe sotto amministrazione forzata. Nell’autunno 2016 circa cento sindaci curdi erano stati destituiti e incarcerati. Solo con le elezioni comunali del 31 marzo nei municipi delle città e dei comuni curdi sono tornati amministratori eletti.
I municipi di Amed (Diyarbakir), Mêrdîn (Mardin) e Van sono sotto assedio della polizia. Le forze dell’ordine hanno bloccato gli accessi con barriere lungo i municipi. In tutte e tre le città sono in corso perquisizioni e numerosi veicoli corazzati sono stati posizionati nei pressi dei municipi.
Invitiamo le organizzazioni come le Nazioni Unite, Consiglio Europeo, e l’Unione Europea, tutte le forze politiche che si considerano democratiche, a esprimere in modo chiaro la loro posizione rispetto all’attacco contro la volontà politica del popolo curdo.
Facciamo appello a tutte le istituzioni, alle amministrazioni locali, alle realtà associative, a tutte le forze democratiche e alla società civile perché manifestino solidarietà con il popolo curdo.
La lotta contro il governo dell’autocrate Erdogan con ogni mezzo democratico non è solo un diritto ma un dovere.
Non si può tacere di fronte a questo ennesimo furto di democrazia! Il silenzio è complice!
UIKI Onlus
File per sindaci Kurdi